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Roma città aperta

Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Roma città aperta

di Baliverna
10 stelle

*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** Ecco un capolavoro, sia come opera cinematografica che come documento di testimonianza storica. Rossellini riesce a comunicare mirabilmente la realtà in modo diretto e impessionante, mostrando il dramma di una città messa a ferro e fuoco dall'occupazione nazista: rastrellamenti, arresti, interrogatori, torture, perquisizioni... Il dramma collettivo lega ottimamente con quello dei singoli personaggi rappresentati, tutti convincenti e interessanti nella loro definizione. Tra i "cattivissimi" e i "buoni" vi sono un paio di ambigue figure femminili, le quali scendono a pesanti e distruttivi compromessi con il male.
Avulso da qualunque facile retorica e comodi didascalismi, il film riesce nel difficile intento di restituire la verità mostrando i nudi fatti. E' una quadratura del cerchio che a un regista riesce di rado.
Come avverte la didascalia, i singoli fatti sono di finzione, ma è risaputo che la vicenda del prete fucilato dai nazisti con la collaborazione dei fascisti è vera, compreso il particolare dell'ufficiale che lo finisce con la pistola dopo che il plotone si è rifiutato di sparare. A questo proposito la scena dei due poliziotti fascisti che ne constatano cinicamente la morte è di quelle crude e impressioanti, pur non vedendosi una goccia di sangue.
Ma i momenti memorabili, a volte commoventi, sono molti: tutto l'episodio del rastrellamento nel quartiere popolare con la morte del personaggio di Anna Magnani, la spia donna dei nazisti che recupera la pelliccia dalla delatrice pentita, gli interrogatori negli "uffici" di via Tasso. Senza intaccare i drammi rappresentati, Rossellini trova spazio anche per qualche punta di umorismo, che stranamente non stona.
Anche i dialoghi sono ottimi e offrono geniali squarci di verità. Da ricordare è anche lo sfogo del prete, il quale dice che l'Italia ha la sua responsabilità per i flagelli che la stanno colpendo, e non può lamentarsene con Dio; si era andati avanti sulla strada sbagliata senza pensare che i nodi arrivano sempre al pettine.
Bravi tutti gli attori, ma bravissimi Fabrizi e la Magnani; da segnalare anche le due due ambigue donne di cui si diceva sopra. Tanto di cappello anche allo sceneggiatore e soggettista Sergio Amidei, decisamente molto ispirato.
Forse lo stesso Rossellini, che girò in fretta e con mezzi di fortuna, non si rendeva conto al momento del valore della sua opera, ma poco importa: Roma Città Aperta è un immancabile capolavoro per chi ama il cinema.

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