Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Un film divenuto manifesto del Neo realismo e dunque dal valore storico artistico innegabile sebbene Rossellini agisca decisamente con furbizia. Pur sapendo di toccare un mostro sacro mi permetto di giudicare più pertinente un approccio alla Pasolini o alla De Sica, basato totalmente su mezzi di fortuna ed attori sconosciuti, spesso con l'uso di un dialetto forte e incomprensibile per molti versi. Qui ci sono Fabrizi e la Magnani che sprizzano professionismo da ogni poro e tolgono quel senso di improvvisazione e accomodamento che altre pellicole manifestano fortemente. Ad ogni modo Roma città aperta è uno scorcio nel passato italiano denso di pathos, fotografia di un mondo appartiene ad un altro tempo eppure ancora vivo nella memoria. Non può mancare nella videoteca di un cinefilo.
Fellini dietro le quinte lascia la sua impronta.
Ottima.
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