Regia di Michael Taverna vedi scheda film
Remake irrisolto di un dimenticato horror giapponese del 2007 a suo modo ennesima rilettura di The grudge: il film più rifatto in assoluto dai nipponici (e non solo).
Le sorelle Janet (Julianne Michelle) e Lara (Mischa Barton) vivono assieme a Maddie (Rebecca De Mornay), una ricca madre dispotica e alcolizzata, portata a scatti d'ira per il declino che la stravolge come cantante sulla via del tramonto. Janet decide di andare a vivere da sola, e sceglie un lussuoso appartamento al tredicesimo piano di un palazzo vicino al posto di lavoro. Fin dalla prima sera che passa al suo interno, strani fenomeni la rendono inquieta: una bambina che gioca con palla da tennis, un viscido portinaio che le fa oscene proposte, odori nauseabondi e rumori strani. Già dalla seconda notte Janet vuole tornare a casa, ma la sorella la induce a rimanere: chiama allora Mark (Corey Sevier), il suo ragazzo, a tenerle compagnia.
Quasi un instant remake, realizzato in Canada e con l'effimero effetto 3D del momento, di un omonimo horror giapponese che non ha lasciato traccia del suo passaggio in Italia, diretto da Ataru Oikawa nel 2007 e distribuito direttamente in home video in Dvd nel catalogo DNC. Ad inizio del nuovo millennio gli orientali (nipponici, coreani e taiwanesi) avevano sfornato centinaia di copia/incolla sulla falsariga di The ring e The grudge (questo è il modello ispiratore di Apartment 1303).
Questo remake -diciamolo subito- è mal girato e soprattutto mal scritto. Presenta scene incredibili, tipo la visione nella vasca da bagno di Lara quando gli appare lo spettro della sorella, alle quali non viene dato verosimile seguito: la ragazza infatti sembra dimenticarsi dell'esperienza e insiste nell'alloggiare nell'appartamento. Anche gli effetti speciali sono tremendi (risibile, implausibile per tempistica, e a livello di computer game la caduta dal tredicesimo piano).
Però se lo si prende sin da subito come un horror minore, e quindi non ci si aspetta nulla di nuovo, qualche buon momento riesce a donare. A parte l'elementare -ma sempre gradita- citazione baviana (bimba con palla da Operazione paura) merita, anzitutto, sottolineare l'ottima interpretazione della sempre brava (e bella nonostante l'incedere degli anni) Rebecca De Mornay, che qui ricopre un ruolo inquietante, perchè forse più spettro lei da viva della "rancorosa" coppia madre e figlia ospite dell'appartamento 1303. Inoltre spiazza la scelta (in stile Hitchcock) di vedere la dolce Janet lasciare il campo solo dopo circa mezz'ora: quella che si reputava essere la protagonista viene sostituita in corso d'opera, con effetto davvero straniante per lo spettatore. Ma sono solo note a margine, dettagli, particolari che non riescono né possono -per quanto interessanti- risollevare le sorti di un film girato malamente e realizzato senza alcuna attenzione (tecnica, sintetica, narrativa) da un gruppo di poco ispirati autori esordienti.
Benché circoli anche con il titolo alternativo di 1303: la paura ha inizio, il film è disponibile nel catalogo Koch Media. Reperibile sia in Dvd che bluray (solo però nella versione 2D). L'edizione è tecnicamente perfetta con immagine 2.35:1 ed audio DTS 5.1. Fa però riflettere la durata: mentre imdb indica un tempo pari a 1h25m, Wikipedia riporta addirittura 1h40m. Di fatto l'edizione Dvd/bluray si ferma a 1h21m42s.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta