Regia di Norman Jewison vedi scheda film
TFF 34 - COSE CHE VERRANNO
Nel 2018 l'unico sport consentito è il Rollerball, una sorta di evoluzione violentissima dell'hockey su ghiaccio, dove in una pista ovale due squadre, formate da giocatori su motociclette e altri su pattini, devono gettare una sfera d'acciaio in una buca contenente una calamita che l'attira, facendosi largo, a suon di botte, degli avversari-nemici; il giocatore più bravo e famoso è Jonathan E. (James Caan), che vediamo subito eccellere nel match tra Houston e Madrid, ma richiamato ad un colloquio a fine partita dal responsabile della Energy Bartholomew (John Houseman), nel quale gli viene intimato di abbandonare l'attività agonistica, poiché rischia di diventare più celebre del gioco che pratica. Jonathan non accetta di buon grado la decisione piovuta dall'alto!
'Rollerball' è un esempio di fantascienza distopica di vago sapore orwelliano, in cui, in un futuro prossimo - tra l'uscita del film e l'anno in cui è ambientato ci sono 'solo' 43 anni - il potere è nelle mani di aziende di elevate dimensioni, che creano consenso nei confronti di masse omologate, la cui unica valvola di sfogo è il gioco che da loro è stato appositamente creato proprio per distoglierle da altri pensieri ed occupazioni ben più importanti.
La sceneggiatura, scritta da William Harrison, che prefigura tale avvenire cupo ed apocalittico, necessitava di una mano più autoriale e di uno sguardo più profondo di Norman Jewison, regista senza fronzoli, adatto ad ogni genere, che dà il meglio di sé senza alcun dubbio nelle lunghe e cruente sequenze degli incontri di Rollerball, tre in tutto - la prima, che apre il film, tra appunto Houston e Madrid, la seconda, a poco più di metà dell'arco narrativo, contro i giapponesi di Tokyo e quella finale a New York - segnate da un crudo realismo e da un'escalation di violenza e colpi proibiti in crescita esponenziale da un incontro all'altro, aventi anche lo scopo di suddividere il film in parti chiaramente separate tra loro. E' invece nelle parti dialogate 'di mezzo' che il cineasta non riesce a ricreare quell'atmosfera oppressiva e tetra che si respira nella parte totalmente action.
Nonostante i difetti, 'Rollerball' resta un'opera di valore, impreziosita dalle prove maiuscole di James Caan nel ruolo dell'indomita e ribelle star del gioco che non vuole cedere ai ricatti dell'establishment e di John Houseman nella parte dell'infido e subdolo dirigente plenipotenziario della fantomatica impresa che detta legge.
Del film ne è stato fatto un remake nel 2002 diretto da John McTiernan, del quale non ho letto critiche particolarmente elogiative.
Voto: 7 (v.o.s.).
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