Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Qui siamo dalle parti della fantascienza (sociale) con la "F" maiuscola. Un’opera che, seppur non originale (se si considera quanto uscito su carta stampata), intreccia con perizia nella sua sceneggiatura molti elementi di Scheckley (il gioco come valvola di sfogo di una società dove non sono più ammesse le guerre), ma anche di Ballard (acqua come oceano della memoria), Asimov (possibilità di interrogare un calcolatore sugli eventi passati) e un pizzico di Bradbury e Orwell. In parte ispirerà il combattimento sul ring improvvisato di "1997 Fuga da New York".
Oltre a questo siamo alle prese con un film decisamente violento e malinconico che non è di mero intrattenimento. Finale memorabile, interpretazioni sufficienti. Da avere in videoteca. Voto: 8
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