Regia di Nimród Antal vedi scheda film
Archivio l’opinione velocemente anche perché non sono solito guardare questi ibridi musical-cinematografici.
In pratica ci sono i Metallica che suonano in un palazzetto mentre fuori una sorta di apprendista rodie attraversa la città in rivolta per recuperare una fantomatica borsa appartenente alla band. Non importa dove, quando o perché, quello che conta è la colonna sonora e i four horseman ci danno sotto sfornando hits una dietro l’altra manco si stessero preparando all’uscita di un greatest hits (o forse l’intento collaterale dell’operazione era proprio questo). Nimrod Antal dirige con perizia alternando panoramiche rivelatrici e passaggi di guerriglia urbana all’infuocata (è il caso di dirlo) performance di Hetfield e soci. Niente per cui stracciarsi le vesti, il concerto si mangia fuori il senso dell’intera parte filmica e spreca un talento come quello del giovane Dane DeHaan (vedi Chronicles o Come un Tuono) in definitiva sprovvisto di battute e in balia di strambe derive fantasy. Il live invece fila liscio senza particolari emozioni se non quelle suscitate dai cori prolungati del pubblico su The Memory Remains o dalla statua della giustizia che va in pezzi durante And Justice for All. L’andazzo, ad ogni modo, è ancora valido, nonostante l’età e le sovra-produzioni comincino ad attutire la cattiveria del suono. Lars, alto come la batteria, che suona scoppiato ed in piedi, è sempre un bel vedere.
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