Regia di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti vedi scheda film
Film composito, che s'illumina per l'episodio di Pasolini, La ricotta, uno dei suoi indiscussi capolavori. Figurativamente e contenutisticamente geniale, il film, come dice lo stesso Pasolini per bocca di Orson Welles, esprime «il mio intimo, profondo, arcaico cattolicesimo». E lo fa con la figura di un Cristo sottoproletario, di un ladrone che è martire (pur «senza santità», come è stato scritto), legato da quella sua fame atavica alle vittime della miseria - che paradossalmente crepano quando si possono abbuffare - di ogni epoca.
Sugli altri episodi, un bel tacer non fu mai scritto: salverei soltanto quello di Gregoretti con Tognazzi, che però alla lunga annoia.
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