Regia di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard, Pier Paolo Pasolini, Ugo Gregoretti vedi scheda film
Quattro episodi d’autore ostentatamente privi di filo conduttore (il titolo è formato dalle lettere iniziali dei registi coinvolti). 1 (Rossellini) Una hostess si finge spregiudicata per scoraggiare un corteggiatore sgradito. 2 (Gregoretti) Marito e moglie vanno a fare un sopralluogo del terreno edificabile in campagna che pensano di acquistare, e durante il viaggio sperimentano le tecniche di persuasione occulta messe in atto dai pubblicitari (che contemporaneamente vediamo esposte da un relatore a un convegno); al ritorno hanno un incidente mortale. 3 (Godard) Un giovane parigino si accorge che, in seguito a un’esplosione nucleare, le persone sono cambiate pur restando in apparenza le stesse. 4 (Pasolini) Un poveraccio, che interpreta il buon ladrone in un film sulla passione di Cristo, muore per un’indigestione di ricotta mentre si trova appeso alla croce. Gli episodi migliori sono quelli di Gregoretti e Godard, entrambi a loro modo apocalittici (in Gregoretti è la società dei consumi che fatalmente implode, mentre Godard realizza una sorta di Invasione degli ultracorpi in piccolo); non male anche Pasolini (grazie soprattutto a Welles, che nei ruoli di padreterno dà sempre il meglio); un po’ spento Rossellini.
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