Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film
Non mi piacque un'eternità fa, quando ebbi lo stomaco di andare a vederlo al cinema, mi è piaciuto ancora meno stasera quando ho avuto il masochismo di rivederlo in tv. "Rocky IV" è senza dubbio uno dei punti più bassi toccati dalla saga dello Stallone Italiano, un bolso e retorico manifesto di manichea contrapposizione politica Usa-Urss, peraltro giunto drammaticamente fuori tempo, alle soglie della Perestrojka Gorbacioviana, della caduta del muro e del conseguente sdoganamento tra i "buoni" dei paesi dell'ex blocco comunista. Più che un film sulla boxe, "Rocky IV" è un banalissimo "vendetta movie" in salsa di guerra fredda con condimento di abbondante retorica patriottica: la sceneggiatura è di una piattezza e di una banalità sconcertanti, la trama a dir poco prevedibile e i combattimenti coreografati malissimo. Sono passate alla storia del trash le laconiche uscite di Ivan Drago-Dolph Lundgren (poveretto: non è mai riuscito a scrollarsi di dosso il ruolo) ma molto "meritano" anche gli allenamenti "casarecci" di Rocky, i suoi pettorali guizzanti e, soprattutto, la caratterizzazione truce del neo-eletto presidente Gorbaciov che, impersonato da un sosia e descritto nel film come un cattivissimo nipotino di Stalin, in seguito avrebbe spiazzato tutti, rivelandosi il miglior alleato degli USA nel tramonto dell'Unione Sovietica. Voto (parecchio) mediocre.
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