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X-Men - Giorni di un futuro passato

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su X-Men - Giorni di un futuro passato

di Lord Holy
8 stelle

Nonostante qualche sporadico ammiccamento fra le major in tempi recenti, gli X-Men seguitano la loro serie cinematografica della Fox in sostanza in un mo(n)do parallelo e distinto rispetto ai progetti targati Marvel/Disney (Vendicatori) e Sony (Spider-Man). Senza mai prestare troppa fede al rispetto dei fumetti alla fonte, stavolta però si è deciso di avere anche l'ambizione di osare l'inosabile rimettendo in discussione quasi tutto, giocando con la (in)coerenza interna e con i più classici grattacapi della fantascienza. In ogni caso, se si vuole avere un minimo di possibilità di riuscire a comprendere qualcosa di questo settimo capitolo, credo sia auspicabile recuperare l'intera sequenza degli episodi usciti in precedenza, comprese alcune scene intra-o-post titoli di coda disseminate qua e là in alcuni di essi. Nell'ordine abbiamo allora: X-Men (2000), X-Men 2 (2003), X-Men – Conflitto Finale (2006), X-Men – Le Origini: Wolverine (2009), X-Men – L'Inizio (2011) e Wolverine – L'Immortale (2013). L'unico non indispensabile è forse quello del 2009.

La compagine narrativa offre uno spettacolo accattivante quanto basta per essere in grado di intrattenere e rendere scorrevole il paio d'ore di durata. L'insieme risulta gradevole, sebbene non sia ottimo come speravo che fosse. L'esperimento diretto da Matthew Vaughn mi era sembrato più equilibrato, infatti, e mi aveva soddisfatto in misura maggiore. Non mi sto riferendo alla disinvoltura sbarazzina mediante la quale, con noncuranza, viene attuata un'autentica tabula rasa degli eventi e delle storie degli altri film. Nemmeno sto intendendo l'alternanza fra le gustose citazioni agli stessi e le libertà nell'ignorare le incongruenze. Del resto il regista stesso aveva ammesso di confidare nel fatto che gli spettatori fossero disposti a non prestare eccessiva attenzione agli errori di continuità. Consapevole di questo approccio, quindi, non posso invece risparmiarmi di osservare di non aver avvertito il coinvolgimento profondo che mi sarei immaginato di trovare. L'impressione è stata quella di troppa carne al fuoco, non sempre trattata col giusto pathos e cura. Al contrario, non ho esitazione alcuna nel lodare la conclusione, che riconosco come la migliore e per me la più bella al momento dell'intera saga così com'è attualmente.

I personaggi sono tanti, qualcuno direbbe troppi, ma molti di essi si annullano in una mera apparizione, celandosi nella coralità delle presenze numeriche. I ruoli principali davvero importanti si limitano dunque a essere meno di una decina. La squadra che funziona è composta da James McAvoy (Charles Xavier / Professor X), Michael Fassbender (Erik Lehnsherr / Magneto), Jennifer Lawrence (Raven Darkhölme / Mystica), Nicholas Hoult (Hank McCoy / Bestia) e ciò rappresenta un fattore promettente per gli sviluppi dei prossimi anni. A loro si aggiunge l'ingresso brillante di Evan Peters (Peter Maximoff / Quicksilver), che colpisce nel segno con una forza insperata. I ritorni della vecchia guardia sortiscono in maggioranza l'effetto nostalgia nel ricordo del futuro/passato. Spiace soltanto che si sia rinunciato senza troppi complimenti a soggetti già dimostratisi vincenti nell'incontrare il favore del pubblico. Penso per esempio all'assenza di January Jones (Emma Frost), Caleb Landry Jones (Sean Cassidy / Banshee), Jason Flemyng (Azazel) e alla sorte riservata alle loro parti.

Stupisce la mancanza di un cattivo in senso stretto, personificato e identificabile in una specifica entità fisica. Come sorprendente e coraggiosa è la decisione di circoscrivere l'azione a poche sequenze di sicuro effetto, dosate con parsimonia e senza tracotanza, privilegiando piuttosto la disamina dei contenuti, la realtà delle tematiche, il rapporto fra i diversi protagonisti, l'essenza dei dialoghi. Non a tutti potrebbe essere gradito questo sbilanciamento e vi sarà naturalmente la delusione di qualche aspettativa fra i palati più esigenti. Dipende dalle sensibilità e dai gusti di ciascuno. Esattamente come per le reazioni discordanti al "gioco" dei viaggi nel tempo, basate soprattutto sulle nostre predisposizioni mentali nei confronti dell'accettare oppure no gli artifici e i paradossi.

Ora non resta che attendere la prossima puntata, battezzata X-Men – Apocalypse (2016), che si preannuncia ricca di emozioni. La speranza è che sappia mantenere le promesse e gli intenti. L'annuncio è già stato dato in anteprima grazie alla consueta scena dopo i crediti finali di X-Men – Giorni di un Futuro Passato (2014). Come da tradizione, si consiglia di restare seduti.

 

La trama

Nel 2023, in un futuro distopico, dei robot coscienti chiamati Sentinelle stanno sterminando la razza mutante e parte dell'umanità che agisce a loro favore. Il destino dei pochi dissidenti rimasti sembra ormai irrimediabilmente segnato. Così il Professor Charles Xavier e Magneto elaborano un rischioso piano: tornare indietro nel 1973 per fermare l'evento scatenante che portò alla guerra e a quel futuro apocalittico, impedendo l'uccisione dello scienziato militare Bolivar Trask da parte del mutante Mystica. Il compito di scongiurare la catastrofe è affidato a Wolverine, l'unico in grado di sopravvivere al viaggio nel tempo.

 

La regia di Bryan Singer

Onore al merito della pulizia e della professionalità, nonostante talvolta difetti nel trasporto emotivo.

 

Gli interpreti

Hugh Jackman

Logan / Wolverine. Meno graffiante del solito ma ugualmente efficace nel conquistare il pubblico.

James McAvoy

Charles Xavier / Professor X. Il più impegnato e coinvolto, dimostra di saper reggere la scena.

Michael Fassbender

Erik Lehnsherr / Magneto. Carismatico per natura, il suo talentuoso magnetismo non delude.

Jennifer Lawrence

Raven Darkhölme / Mystica. Non perde occasione di dare prova delle sue capacità d'attrice. Brava.

Nicholas Hoult

Hank McCoy / Bestia. Garantisce un buon supporto quando serve.

Peter Dinklage

Bolivar Trask. Contenuto e dimesso, non riserva grandi sorprese.

Evan Peters

Peter Maximoff / Quicksilver. La sorpresa del film, tanto giocoso e divertito quanto spontaneo.

Patrick Stewart

Charles Xavier / Professor X. Ritorna per un valido contributo al confronto fra generazioni.

Ian McKellen

Erik Lehnsherr / Magneto. Di ritorno in un piccolo contributo fra generazioni a confronto.

 

La colonna sonora

La partitura di John Ottman compie il suo dovere, ma non costituisce quell'ingrediente fondamentale capace di conferire ulteriore e prezioso valore, un apporto del suo lavoro capitato in occasioni trascorse.

 

Cosa cambierei

Una mezz'ora aggiuntiva avrebbe magari consentito di gestire meglio lo script e, chissà, rimediare in più pure la partecipazione di Emma Frost e di Azazel. Un peccato è stato sprecare il loro potenziale.

 

 

James McAvoy, Patrick Stewart

X-Men - Giorni di un futuro passato (2014): James McAvoy, Patrick Stewart

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