Regia di Bryan Singer vedi scheda film
I mutanti sono sull'orlo dell'estinzione a causa del genocido perpetrato dalle sentinelle. I pochi sopravvissuti decidono di inviare indietro nel tempo Logan, affinché blocchi la causa scatenante di tutto ciò: l'omicidio dell'inventore delle sentinelle stesse compiuto da Mystica. Prendendo (vagamente) spunto dall'omonima storia a fumetti di Chris Claremont per creare un ghiotto crossover fra cast vecchio e nuovo, Singer confeziona con grande forza uno dei film di supereroi più riusciti di sempre. Il pretesto del viaggio nel tempo viene sfruttato per creare un parallelismo generazionale, il quale esita in riflessioni (semplici ma tutt'altro che banali) sul valore delle proprie azioni e sulla facilità con la quale la violenza sia in grado di generare un'escalation che porti alla distruzione totale (riferimenti continui e diretti alla Guerra Fredda e alla bomba atomica), mentre la difficile scelta di resistere al desiderio di vendetta è in grado, sul lungo periodo, di salvare milioni di vite. Charles è nel punto più basso della propria vita: un tossico costretto a scegliere tra la possibilità di camminare ed un potere che lo tormenta, sorretto dall'amico Hank mentre entrambi si crogiolano nel rimpianto di un amore perduto e di un sogno fallito. Erik è chiuso in carcere per un crimine che non ha commesso (fra l'altro è divertentissimo il fatto che Kennedy sia descritto come un mutante, mentre Nixon come colui che vorrebbe distruggerli) e cova rancore verso il mondo per una vita di sofferenza che lo ha reso incapace di tenersi strette le persone che ama. Raven cerca una via intermedia puntando su delitti mirati ed è la protagonista dei due momenti più belli: il confronto con Xavier all'aeroporto e la scelta finale di non uccidere Trask (cattivo non troppo approfondito ma interessante e ben interpretato), col montaggio alternato fra passato e futuro. Ma quello che ha forse il percorso più bello è proprio Wolverine, che qua trova la quadratura del cerchio: una vita da soldato di ventura pervasa di dolore, in lotta contro tutti, senza radici e senza affetti, che trova il suo riposo finale nell'unico luogo in cui è stato davvero in pace, ovvero la scuola del professor X. C'è qualche errore di continuità, ma di fronte ad un risultato simile chiudo volentieri entrambi gli occhi.
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