La recensione su Manila - Negli artigli della luce

di alan smithee

8 stelle

FAR EST FESTIVAL - VISION OF MANILA IN PHILIPPINES MOVIES

A metà degli anni '70, Julio è un giovane pescatore poverissimo che, affranto dopo che la bella fidanzata Ligaya Paraiso (letteralmente Paradiso Gioioso) lo ha abbandonato per andare a cercare fortuna nella tentacolare capitale Manila.

Stufo di attenderla, il giovane, pur senza un quattrino, decide di andare a cercarla.

Trova lavoro come muratore ma, affamato e senza forze, soccombe presto ai ritmi di un lavoro per lui estraneo, pieno di irschi ed insidie.

Per sopravvivere con pochi soldi, il giovane va a vivere nel quartiere cinese e inizia ad accusare visioni incongrue della sua amata Ligaya, che si rivelano poi tutti miraggi.

Finirà per trovarsi invischiato in una rete di clandestinità che metterà sempre più a repentaglio la sua già compromessa situazione di povero indigente, fino a scoprire l'unica verità che non avrebbe mai voluto conoscere.

Manila in the claws of light è il film meraviglioso e tragico che ha permesso a Lino Brocka di rivelarsi come uno dei talenti più ispirati del cinema filippino, che riesce a dar vista ad un melodramma avvincente ed insieme straziante, specchio fedele di un contesto urbano che costringe all'indigenza o, al massimo al puro sostentamento tramite attività clandestine e senza un briciolo di sicurezza.

Snobbato dal pubblico, ma apprezzato unanimemente dalla critica, il film di Brocka rientra in varie classifiche tra le cento opere migliori dell'intero patrimonio cinematografico mondiale.

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