Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film
Con l'aperura e il successo a sorpresa al box-office di ''Rocky Balboa'' nel 2006, e anche per il consenso critico ottenuto, è stato chiaro al di là di ogni previsione quanto ognuno amasse ancora la storia di base e il fondamento del personaggio. La passione per Rocky essenzialmente risiede nel fatto che lui è probabilmente ignaro di quanto è bravo, e dimostrando che vincere non è la cosa importante – ma è riuscire a mantenendo l'orgoglio di te, come nel bellissimo monologo fuori del ristorante al figlio interpretato da Milo Ventimiglia nel film del 2006. Se “Rocky III” e “Rocky IV” in particolare avevano un po' disperso lo spirito del personaggio, pur contenendo al loro interno equenze di grande cinema, 'Balboa'' non si è dimenticato di tutto questo, e allora come il primo e il quarto sequel è quello che gode ancora dello spirito del primo - ed è anche quasi sempre dimenticatioquando si tratta di compilare liste di sequel che sono altrettanto buoni come l'originale.
“Rocky II” si apre immediatamente dopo che l'incontro finale del primo film è finito, Rocky prende il plauso di tutti per essere stato in grado di durare tutti e 15 i round con Apollo Creed, ma annuncia il suo ritiro, preferendo invece andare a stabilirsi e con Adriana. Si sposano, lei rimane incinta e Rocky torna alla sua vecchia vita di lavoro. Tuttavia questa vita è composta solo di umilianti commercials televisivi agli ordini di registi tartufi e omosessuali, un prosaico, prostrante e ripetitivo lavoro ai magazzini delle carnidi Paulie, e di buttare fuori i secchi con l'acqua sporca dalla palestra di Mickey.
Apollo nel frattempo sta ovviamente conducendo una vita ben migliore di quella di Rocky. Ribollente alla percezione che il pubblico ha maturato di lui, cioè che mentre egli ha avuto un verdetto favorevole ai punti, di certo non si possa dire che abbia battuto Rocky, arriva a chiedere di organizzare un'altro incontro di rivincita. Che si svolga come il primo a Philadelphia, ma l 'intenzione di Apollo è che questo incontro non sarà un evento da circo come il primo, ma solo una vetrina per Creed e per polverizzare Rocky. Una sfida che Rocky, spronato da Mickey, eventualmente raccoglierà.
Nessuno aveva davvero previsto che “Rocky” potesse essere l'enorme successo commerciale che invece diventò, in particolare anche in quanto era stato realizzato con un budget minuscolo. Grazie al suo grande successo quindi, “Rocky II”, aveva avuto ben più soldi con cui essere realizzato, e si vede. Sembra più pulito, luminoso e levigato. Tutti gli spigoli dell'originale sono stati smussati, il che significa che mentre può sembrare anche migliore, manca però dell'attenzione per gli autentici scorci dei quartieri di Philadelphia che hanno fatto così spiccare e reso l'originale tanto meraviglioso. Ee e' anche molto di più di un film di boxe. L'originale in realtà aveva ben poco solamente sulla boxe, a parte alla fine, mentre nella prima parte era più incentrato su Rocky come uomo, e solamente nella seconda, come combattente,
Qui però, l'enfasi sul ritorno alla boxe di Rocky è molto pronunciata, e il film non ha la complessità morale dell'originale (Rocky qui è un vero e proprio eroe, invece di anche essere l'esecutore delle “riscossioni dei crediti”, del primo, seppur buono). Questo non è necessariamente un inconveniente, in quanto il film è come detto realizzato splendidamente, cogliendo appieno la bellezza di un'altra uscita con i personaggi di Rocky, Adrian, Paulie e Mickey, e l'investimento emotivo, efficacissimo, soprattutto nei suoi affondi sapientemente gestiti, dal regista Stallone, già dimostrando una grande conoscenza e consapevolezza dell'efficacia cinematografica e spettacolare di alcune sequenze dal grande pathos popolare. Di te per utto ciò, “Rocky II” è un film che meritterebbe naturalmente diversi riconoscimenti. E' abbastanza lacerante vedere Rocky umiliato e deriso per la sua scarsa capacità di lettura da un qualsivoglia direttore commerciale, e ancora una volta non puoi che parteggiare per un suoi ritorno alla strada, laddove il carattere e l'unica cosa che conti, soprattutto.- e in particolare quando la splendida colonna sonora di Bill Conti ne sottolinea questi momenti con i suoi famosissimi e splendidi brani, alla massima potenza. L'enfasi sull'armonia familiare significa una sottotrama ospedaliera che verso la fine diventerà la chiave per la catarsi finale, in quanto, anche se all'epoca a qualcuno apparve come un elemento di troppo da soap-opera , è così ben realizzata nei suoi affondi drammatici, che aiuta pienamente a raggiungere il potente e meritato climax finale. Creed è descritto come molto più cattivo e vanesio che nel precedente film, tranne riscattarsi proprio sul finale (un suggerimento che vuole la sua rivincita così fortissimamente voluta anche perché la sua macchiata reputazione sta causando ai suoi figli di essere vittime di atti di bullismo a scuola, è purtroppo rapidamente dimenticata), che dà così tanto potere ed emozionale lalla mai abbstanza sottolineata catarsi e alla vittoria finale, come non aveva neppure il primo. Ci sono stati un sacco di incontri in tutta l'intera saga di Rocky, ma forse nessuno di essi è così brutale, viscerale e sudato come quello tra Rocky e Apollo qui.
Il cast si adatta nuovamente e perfettamente nei propri ruoli, ed è bello in questo film poter ammirare molto di più l'eccezionale Burgess Meredith nel ruolo di Mickey. Stallone continua ad avere la sua pallina da far rimbalzare, e a camminare con la sua caratteristica camminata caracollante, sempre in cerca dell'orgoglio e del rispetto per se stesso, e di un sacco di amore per la sua famiglia, senza che mai igli mporti quello che possano pensare gli altri. C'è una scena meravigliosa verso la fine dove prima dell'incontro si ferma sotto con la sua nuova fiammante e guidata malissimo Pontiac Transam sotto la finestra della canonica di un suo amico prete, chiedendogli una benedizione perché stasera potrebbe "farsi battere di brutto", prima allegramente dicendo al prete che sarà lda lui a trovarlo per la domenica. E' una'altra fra le tante belle scene del film, naturale, spontanea, non forzosa scena che ci dice solamente e esattamente perché il personaggio di Rocky è così riuscito e perché Stallone è così bravo nella parte - è cioè l'assoluta sincerità dietro di lui e al personaggio. Certo che è goffo, ma è una goffaggine del tutto non preparata. Stallone può ritrarre Rocky come qualcuno che non ha mai imparato a parlare correttamente, ma non ritrae mai Rocky come un idiota o qualcuno che cerca di fare qualsiasi cosa per accattivarsi la simpatia dello spettatore -e di certo comunque non qui. Al suo meglio, il personaggio di Rocky non chiede nulla – ma guadagna tutto.
Stallone sembra con “Rocky Balboa”, 27 anni dopo “Rocky II”, e 16 dopo il bello e sottovalutato “Rocky V” ('90), nuovamente diretto da John G. Avildsen, sembra aver finalmente trovato per il personaggio una chiusura veramente degna, e era giusto - è esattamente quello che il personaggio meritava. Una cosa che non va appunto dimenticata tuttavia, e che qui doveva essere precisata e rimarcata, è che il primo film non è certo l'unico oltre a ''Rocky V” e “Rocky Balboa'' che fosse sincero, nello studio emotivo del suo, come degli altri splendidi personaggi di questa oramai esalogia.
Colonna sonora
Il compositore Bill Conti
Bill Conti tornò a comporre la colonna sonora per “Rocky II” dopo essere stato nominato all' Oscar alla migliore canzone per la canzone "Gonna Fly Now". Durante la scena delll'arrivo al Museum of Art di Filadelfia, Rocky viene accompagnato da circa 800 bambini; per questo il ritornello della canzone "Gonna Fly Now" è cantato da un coro di bambini.
La tracklist è composta da 8 tracce:
"Redemption" 2:34
"Gonna Fly Now" 2:35
"Conquest" 4:42
"Vigil" 6:31
"All of My Life" 3:56
"Overture" 8:38
"Two Kinds of Love" 2:37
"All of my Life" 2:27
Bill Conti - piano (1)
Mike Lang - piano (8)
David Duke - corno (4)
Frank Stallone - vocals (7)
DeEtta Little & Nelson Pigford vocals (5)
Accoglienza
Alla sua uscita nella sale americane, il film ottenne un grande successo, diventando uno dei maggiori successi del 1979. Il film si rivela anche un successo di pubblico e critica, tanto da eguagliare il primo film, e vince People's Choice Awards,USA per la miglior fotografia nel 1980 e l'American Movie Awards per il miglior film, competendo con “Apocalypse Now”,”Manhattan”, “Sindrome cinese” e "Il Cacciatore”.
Botteghino
Al botteghino, “Rocky II” fu un grandissimo successo, diventando il primo sequel a riuscire ad ottenere un fama simile se non pari a quella del primo film.È stato il secondo più alto incasso del 1979, sia a livello nazionale e sia a livello mondiale, dietro negli USA a "Kramer contro Kramer” ($106,260,000). e dietro nel resto del mondo ad "Agente 007- Moonraker- Operazione spazio” ($210,308,099).Durante il weekend d'apertura, il film ha incassato $6,390,537 e totalmente $85,182,160 al botteghino nazionale. Complessivamente ha incassato circa $200,182,160.È stato anche il maggiore incasso per un sequel fino all'uscita di di "Guerre Stellari- L'Impero colpisce ancora”.
Critica
Il sito Rotten Tomatoes ha riportato che il 71% delle recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film.
American Movie Awards Anno 1980 Ha vinto il Premio al Miglior Film
People Choice Awards, USA Anno 1980 Ha vinto il Premio del pubblico come Film preferito.
Doppiaggio italiano
L'edizione italiana del film è stata diretta da Gigi Proietti che, a differenza del primo episodio, non presta la voce a Sylvester Stallone che è doppiato, invece, da Ferruccio Amendola I dialoghi del film sono stati adattati da Alberto Piferi. Nell'edizione italiana dei film alcuni nomi sono stati cambiati: il nome originale di Adriana è "Adrian", mentre "Gazzo" è il nome originale di Gasco.
Curiosità
Anche se Rocky è sinistro, questa pellicola mostra chiaramente che Stallone scrive con la destra; quando in ospedale gli chiedono il primo autografo, Rocky utilizza la mano destra, benché in film come Rambo e i seguiti porta il coltello sul fianco sinistro, in Rambo I scaglia una pietra sull'elicottero con la mano sinistra. Inoltre in Rambo II e John Rambo usa l'arco come un mancino.
Mentre si addestrava per la pellicola, Stallone si è strappato un muscolo che richiedeva oltre 160 punti.
Esiste un finale alternativo inedito, ma di cui si hanno prove da alcune foto sparse per Internet, in cui Adriana alla fine del combattimento festeggia insieme a Rocky allo Spectrum, si presume dalle foto che ella abbia assistito al combattimento non da casa ma proprio allo stadio.
Durante le riprese della scena del commercials, il ciak recita la scritta "Regia: John Pleshette", il vero nome del attore che interpreta il regista. Inoltre, Duke (l'allenatore di Apollo), l'agente e il fornitore della carne (interpretati da Tony “Wells di Assault on Precinct 13” Burton , Leonard Gaines e Frank “Paradise Alley” MacRae rispettivamente) sono tutti indicati già nello script con il loro vero nome, mentre l'Arbitro si presenta come Lou Filippo , ancora una volta il nome reale nella vita reale dell'attore (che è anche un arbitro di boxw professionista).
Quando Rocky si sta allenando per il match, lo sparring è un pugile più piccolo e più veloce. Lo sparring partner è interpretato dal famoso campione Roberto Duràn.
Durante la sua preparazione per il film, Sylvester Stallone era arrivato ad alzare alla panca dei pesi fino a 220 £, ma una volta il bilanciere gli è sfuggito e si è strappato il muscolo pettorale destra. Questo è stato poco prima che dovesse essere girata la parte cruciale del match, e in ultima analisi, la sequenza è stata girata con Stallone ancora gravemente ferito.
Il libro che Rocky legge ad Adrian è "Il vice sceriffo della contea di Comanche" di Edgar Rice Burroughs, che fu pubblicato originariamente nel 1940.
In una versione della sceneggiatura, c'è un flashback che mostra il primo incontro di Rocky e impariamo il suo vero nome: Robert.
Nella prima stesura della sceneggiatura, la lotta si sarebbe svolta al Roman Coliseum di Las Vegas
Stallone stesso scrisse il romanzo tascabile tratto da questo film. Il romanzo è narrato in gran parte in prima persona, dal punto di vista di Rocky, scritto in inglese parlato e in cui Rocky parla di sè. Le scene in cui Rocky non è presente (come quando Apollo Creed consulta i suoi collaboratori, o Paulie è solo con Adrian) sono in narrazione standard in terza persona , in inglese letterario corretto.
Durante lil match principale, Apollo Creed indossa gli stessi esatti pantaloncini bianchi e rossi, tagliati come quelli che Rocky indossava erroneamente sull'enorme ritratto pubblicitario con la sua immagine durante il primo combattimento di "Rocky”.
Stallone ha iniziato a lavorare sulla sceneggiatura di “Rocky III” immediatamente dopo aver completato “Rocky II”, con l'intenzione di fare della serie una trilogia. In origine, non aveva alcuna intenzione di fare un quarto film.
Ci sono voluti a Stallone e ai montatori Danford B.Greene e Stanford C. Allen più di otto mesi per modificare le scene climax dell'incontro finale in modo da soddisfare l'approvazione di Stallone.
800 scolari locali furono utilizzati come comparse per la sequenza raffigurante la corsa di Rocky per Philadelphia.
Come aveva fatto con l'originale, Stallone ha incorporato elementi biografici della sua vita nella storia di Rocky, per questo film. In particolare, Stallone ha usato come elemento centrale della trama il concetto che gli eroi di ieri sono oggi rapidamente dimenticati. Nel film, questo si manifesta in termini personali allorquando Rocky viene rapidamente dimenticato del suo exploit nella lotta per il titolo. In realtà, Stallone aveva sperimentato un simile senso di essere rapidamente dimenticato dopo li due film successivi a “Rocky”, “Taverna Paradiso” (debutto alla regia di Stallone) e “F.I.S.T.”, che al box-office andarono al di sotto delle aspettative.
Dopo il successo di “Rocky”, Stallone pensò di proporsi al pubblico non solo più come attore e sceneggiatore, ma anche come regista. Dopo “Taverna Paradiso” (1978), nel 1979 decise di dirigere anche il primo seguito dedicato al pugile italo-americano Rocky Balboa che tre anni prima lo aveva reso un divo di Hollywood. L'epilogo del primo film lasciava infatti ampi margini per una prosecuzione e quindi Stallone iniziò la stesura della sceneggiatura.
Nel 1978, Stallone iniziò la fase di lavorazione del film, richiamando tutti gli interpreti della pellicola capostipite: Carl Weathers (Apollo Creed), Burgess Meredith (Mickey Goldmill), Talia Shire (Adriana), Burt Young (Paulie), Tony Burton (Tony "Duke") e Joe Spinell (Gazzo), che non riapparirà nelle successive pellicole. Ad aiutarlo nella messa in scena, tutti i tecnici del primo film a cominciare da Bill Butler esperto direttore della fotografia e già autore del prequel e de “Lo Squalo”.
Anche in questo film ci sono diversi camei. Il primo è quello di Paul McCrane che interpreta il ragazzo ingessato al quale Rocky firma la testa. Il secondo cameo è di Frank Stallone, già apparso nel primo film nel ruolo di un ragazzo di strada che salutava Rocky di ritorno a casa dopo il primo appuntamento con Adriana. Nel film lo vediamo mentre canta con i ragazzi del quartiere. Inoltre Rocky Jr. è impersonato dal primo figlio di Stallone, Seargeoh Stallone.
Le riprese del film si svolsero interamente a Philadelphia come era accaduto per il precedente episodio. Le location utilizzate da Stallone furono le stesse del primo film.
Colonna sonora
Il compositore Bill Conti
Bill Conti tornò a comporre la colonna sonora per “Rocky II” dopo essere stato nominato all' Oscar alla migliore canzone per la canzone "Gonna Fly Now". Durante la scena delll'arrivo al Museum of Art di Filadelfia, Rocky viene accompagnato da circa 800 bambini; per questo il ritornello della canzone "Gonna Fly Now" è cantato da un coro di bambini.
La tracklist è composta da 8 tracce:
"Redemption" 2:34
"Gonna Fly Now" 2:35
"Conquest" 4:42
"Vigil" 6:31
"All of My Life" 3:56
"Overture" 8:38
"Two Kinds of Love" 2:37
"All of my Life" 2:27
Bill Conti - piano (1)
Mike Lang - piano (8)
David Duke - corno (4)
Frank Stallone - vocals (7)
DeEtta Little & Nelson Pigford vocals (5)
Accoglienza
Alla sua uscita nella sale americane, il film ottenne un grande successo, diventando uno dei maggiori successi del 1979. Il film si rivela anche un successo di pubblico e critica, tanto da eguagliare il primo film, e vince People's Choice Awards,USA per la miglior fotografia nel 1980 e l'American Movie Awards per il miglior film, competendo con “Apocalypse Now”,”Manhattan”, “Sindrome cinese” e "Il Cacciatore”.
Botteghino
Al botteghino, “Rocky II” fu un grandissimo successo, diventando il primo sequel a riuscire ad ottenere un fama simile se non pari a quella del primo film.È stato il secondo più alto incasso del 1979, sia a livello nazionale e sia a livello mondiale, dietro negli USA a "Kramer contro Kramer” ($106,260,000). e dietro nel resto del mondo ad "Agente 007- Moonraker- Operazione spazio” ($210,308,099).Durante il weekend d'apertura, il film ha incassato $6,390,537 e totalmente $85,182,160 al botteghino nazionale. Complessivamente ha incassato circa $200,182,160.È stato anche il maggiore incasso per un sequel fino all'uscita di di "Guerre Stellari- L'Impero colpisce ancora”.
Critica
Il sito Rotten Tomatoes ha riportato che il 71% delle recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film.
American Movie Awards Anno 1980 Ha vinto il Premio al Miglior Film
People Choice Awards, USA Anno 1980 Ha vinto il Premio del pubblico come Film preferito.
Doppiaggio italiano
L'edizione italiana del film è stata diretta da Gigi Proietti che, a differenza del primo episodio, non presta la voce a Sylvester Stallone che è doppiato, invece, da Ferruccio Amendola I dialoghi del film sono stati adattati da Alberto Piferi. Nell'edizione italiana dei film alcuni nomi sono stati cambiati: il nome originale di Adriana è "Adrian", mentre "Gazzo" è il nome originale di Gasco.
Curiosità
Anche se Rocky è sinistro, questa pellicola mostra chiaramente che Stallone scrive con la destra; quando in ospedale gli chiedono il primo autografo, Rocky utilizza la mano destra, benché in film come Rambo e i seguiti porta il coltello sul fianco sinistro, in Rambo I scaglia una pietra sull'elicottero con la mano sinistra. Inoltre in Rambo II e John Rambo usa l'arco come un mancino.
Mentre si addestrava per la pellicola, Stallone si è strappato un muscolo che richiedeva oltre 160 punti.
Esiste un finale alternativo inedito, ma di cui si hanno prove da alcune foto sparse per Internet, in cui Adriana alla fine del combattimento festeggia insieme a Rocky allo Spectrum, si presume dalle foto che ella abbia assistito al combattimento non da casa ma proprio allo stadio.
Durante le riprese della scena del commercials, il ciak recita la scritta "Regia: John Pleshette", il vero nome del attore che interpreta il regista. Inoltre, Duke (l'allenatore di Apollo), l'agente e il fornitore della carne (interpretati da Tony “Wells di Assault on Precinct 13” Burton , Leonard Gaines e Frank “Paradise Alley” MacRae rispettivamente) sono tutti indicati già nello script con il loro vero nome, mentre l'Arbitro si presenta come Lou Filippo , ancora una volta il nome reale nella vita reale dell'attore (che è anche un arbitro di boxw professionista).
Quando Rocky si sta allenando per il match, lo sparring è un pugile più piccolo e più veloce. Lo sparring partner è interpretato dal famoso campione Roberto Duràn.
Durante la sua preparazione per il film, Sylvester Stallone era arrivato ad alzare alla panca dei pesi fino a 220 £, ma una volta il bilanciere gli è sfuggito e si è strappato il muscolo pettorale destra. Questo è stato poco prima che dovesse essere girata la parte cruciale del match, e in ultima analisi, la sequenza è stata girata con Stallone ancora gravemente ferito.
Il libro che Rocky legge ad Adrian è "Il vice sceriffo della contea di Comanche" di Edgar Rice Burroughs, che fu pubblicato originariamente nel 1940.
In una versione della sceneggiatura, c'è un flashback che mostra il primo incontro di Rocky e impariamo il suo vero nome: Robert.
Nella prima stesura della sceneggiatura, la lotta si sarebbe svolta al Roman Coliseum di Las Vegas
Stallone stesso scrisse il romanzo tascabile tratto da questo film. Il romanzo è narrato in gran parte in prima persona, dal punto di vista di Rocky, scritto in inglese parlato e in cui Rocky parla di sè. Le scene in cui Rocky non è presente (come quando Apollo Creed consulta i suoi collaboratori, o Paulie è solo con Adrian) sono in narrazione standard in terza persona , in inglese letterario corretto.
Durante lil match principale, Apollo Creed indossa gli stessi esatti pantaloncini bianchi e rossi, tagliati come quelli che Rocky indossava erroneamente sull'enorme ritratto pubblicitario con la sua immagine durante il primo combattimento di "Rocky”.
Stallone ha iniziato a lavorare sulla sceneggiatura di “Rocky III” immediatamente dopo aver completato “Rocky II”, con l'intenzione di fare della serie una trilogia. In origine, non aveva alcuna intenzione di fare un quarto film.
Ci sono voluti a Stallone e ai montatori Danford B.Greene e Stanford C. Allen più di otto mesi per modificare le scene climax dell'incontro finale in modo da soddisfare l'approvazione di Stallone.
800 scolari locali furono utilizzati come comparse per la sequenza raffigurante la corsa di Rocky per Philadelphia.
Come aveva fatto con l'originale, Stallone ha incorporato elementi biografici della sua vita nella storia di Rocky, per questo film. In particolare, Stallone ha usato come elemento centrale della trama il concetto che gli eroi di ieri sono oggi rapidamente dimenticati. Nel film, questo si manifesta in termini personali allorquando Rocky viene rapidamente dimenticato del suo exploit nella lotta per il titolo. In realtà, Stallone aveva sperimentato un simile senso di essere rapidamente dimenticato dopo li due film successivi a “Rocky”, “Taverna Paradiso” (debutto alla regia di Stallone) e “F.I.S.T.”, che al box-office andarono al di sotto delle aspettative.
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