Regia di Tullio De Micheli vedi scheda film
Nonostante il regista argentino e il cast composto quasi interamente di nomi di chiara matrice ispanica, questa pellicola può tranquillamente inserirsi nel filone dello spaghetti western: sia per le tematiche trattate (una vendetta personale, una strage fra pistoleri, un assalto alla banca) che per l'utilizzo del personaggio di Sabata, uno fra gli stereotipi maggiormenti in voga in quel periodo fra i protagonisti - tutti impavidi e dotati di straordinaria mira con la sei colpi - del genere made in Italy. In effetti il film è frutto di una co-produzione italo-spagnola e il protagonista Anthony Steffen è in realtà l'italo-brasiliano Antonio De Teffè, in quegli anni parecchio richiesto per sottoprodotti simili del filone. Nonostante un inizio non molto esaltante, Arriva Sabata! prende ritmo e vigore man mano che si avvicina alla risoluzione finale; la mezzora conclusiva è poi un'escalation di violenza, sparatorie, morte. La sceneggiatura è firmata dal regista (che si è firmato nella sua lunga carriera con innumerevoli varianti del suo nome e cognome originale, che è Tulio Demicheli), da Florentino Soria e Nino Stresa; fra i comprimari nel cast non mancano altri aficionados del vecchio west come Eduardo Fajardo, Chris Huerta e Peter Lee Lawrence. Colonna sonora bruttarella a cura di Marcello Giombini. 2,5/10.
I banditi Sabata e Mangosta, con la complicità del cassiere Peter, svaligiano una banca. Mangosta fugge però in Messico con il bottino; gli altri due lo inseguono e così fa anche un ricco possidente locale, che si mette in testa di eliminare tutti e tre e arraffare il maltolto.
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