Regia di Matt Reeves vedi scheda film
Un apologo fantascientifico plumbeo e genialmente sviluppato.
Due cellule costrette ad un contatto da cause di forza maggiore: questa la leva di avvio di un apologo fantascientifico plumbeo e genialmente sviluppato, che continua la trama da dove la si era lasciata (con L'alba del pianeta delle scimmie), spianando la strada, come l'eccitante finale suggerisce, a un terzo ulteriore segmento. Se il nuovo regista Matt Reeves è idoneo ad erigere scene maestose (l'arrivo a cavallo, la battaglia), gli autori Amanda Silver, Mark Bomback e Rick Jaffa raccolgono solo vaghi spunti dall'ultimo capitolo del ciclo fondante (Anno 2670: ultimo atto), preferendo elaborare un saggio sui vari atteggiamenti che ognuno può mostrare nei confronti del diverso: quello di apertura e di fiducia (l'umano "buono" Malcolm, incarnato dal bravo Jason Clarke, e lo scimpanzé Cesare, i cui lineamenti facciali sono sempre del "colosso" Andy Serkis), quello di scoperta e scambio reciproco (il figlio adolescente di Malcolm e Maurice: la scena in cui l'uno condivide i propri disegni e fumetti con l'altro tocca il cuore), e quello di ottusa belligeranza (Kirk Acevedo e il terrificante Koba, fulcro cruciale degli eventi). E lo strazio che si prova davanti al tenebroso sgretolarsi del patto naturale tra le specie, oltre ad annullare l'insensato concetto di "straniero", getta una sconfortante luce di disamina sui totalitarismi novecenteschi e sull'odierna società. Grandissimo Gary Oldman.
Cupamente solenni le musiche composte da Michael Giacchino.
♥ Film ECCELLENTE (9) — Bollino GIALLO
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta