Regia di Matt Reeves vedi scheda film
Proseguendo sulla medesima linea tracciata dal fortunato L'Alba del Pianeta delle Scimmie (2011), si aggiunge un nuovo tassello a questo racconto di "genesi" ambientato in un nostro presente-futuro fantascientifico. La formula applicata all'esordio del rinnovamento, poiché sortì l'effetto sperato, viene correttamente mantenuta, com'era logico aspettarsi. Dunque la Weta si conferma in prima linea con i suoi standard d'eccellenza cui ci ha abituati, consegnandoci l'ennesimo traguardo nel dare dimostrazione delle potenzialità degli effetti speciali moderni. Il risultato è uno spettacolo per gli occhi, che non ha quasi nulla da invidiare alla realtà. Le scimmie interpretate da attori umani, secondo gli strumenti consentiti dalle tecnologie odierne, sono il principale motivo di attrazione verso quest'opera. Magari l'entusiasmo con cui sembra essere stata accolta sia dalla critica sia dal pubblico (soprattutto da quest'ultimo) potrebbe essere oggettivamente eccessivo, però in ogni caso, in continuità con il predecessore, non sono nemmeno sacrificati gli altri aspetti fondamentali che contribuiscono a garantire la buona riuscita del progetto, ovvero la sceneggiatura, la regia e la colonna sonora. E questi sono valori aggiunti, la presenza dei quali non era per niente scontata, viste le tendenze generali di molti titoli recenti cosiddetti "di massa" e affini per spettacolarità grafica. L'intreccio non riserva particolari sorprese, bisogna ammetterlo. Tuttavia la messinscena, intesa come connubio di tutti fattori poc'anzi citati, è così curata e accattivante da tenere incollati alla poltrona. In alcuni momenti la tensione diventa quasi palpabile. Insomma si possono già notare i presupposti per un degno svolgimento con il prossimo seguito programmato per il 2017.
La crescente comunità di scimmie evolute e guidate da Cesare viene minacciata da un gruppo di umani, sopravvissuti al virus che nell'ultimo decennio si era diffuso su tutto il pianeta con effetti devastanti, sterminando intere popolazioni in un'epidemia mondiale. La fragile pace raggiunta in tempi recenti sarà così messa nuovamente in grave pericolo, in quanto incomberà il rischio di una grande guerra il cui esito dovrà determinare la specie dominante sulla Terra.
Non lascia margini d'indecisione e conduce in porto con mano sicura l'opera, risaltandone i pregi.
Cesare. Il cuore pulsante del film è suo. Straordinario, plauso ampiamente meritato.
Malcolm. Convinto e partecipe, buono il suo supporto.
Dreyfus. Secondario ma apprezzabile.
Non è certo l'ultimo arrivato, Michael Giacchino, e infatti accompagna con buona enfasi l'azione, dando respiro e sostenendo inoltre le sequenze più squisitamente caratterizzate dall'alta tensione.
Nulla di essenziale.
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