Regia di Dejan Zecevic vedi scheda film
La guerra nella ex-Jugoslavia ha prodotto, nel tempo, molti film a riguardo: drammatici, ovviamente, ma anche commedie. Questo del serbo Zecevic è qualcosa di diverso. Un piccolo gruppo di sminatori serbi, il giorno dopo della fine della guerra, liberano un civile, murato vivo in una fabbrica, sul confine con la Bosnia. Da qui inizia un incubo imperniato su questo misterioso personaggio che finirà per mettere gli uni contro gli altri: un demone? Dio? Tutti e due? Nessuno? L'incarnazione della guerra? Ne scaturisce un bel thriller psicologico, girato molto bene, fotografato ancora meglio. Un film che dice molto di più di quello che mostra, uomini che s'uccidono in mezzo a macerie, dalle loro stesse mine, dalla loro stessa follìa. Interessante anche per il fatto che sia un film serbo ma certamente non nazionalista, come notoriamente sono da quelle parti. Bello.
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