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Che strano chiamarsi Federico

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su Che strano chiamarsi Federico

di EightAndHalf
7 stelle

Mischiando il documentario con il (vero) romanzesco, Scola dirige un film tributo a Fellini, evitando saggiamente di fellineggiare, ma proponendo con una nostalgia non troppo mielosa sogni, promesse e curiosità sulla sua vita. Come a distinguere il binomio sogno/realtà, tipicamente felliniano, Scola alterna il bianco e nero all'immagine a colori, e rende perfettamente il distacco fra la vita biografica del "maestro" e i momenti in cui sembra che Fellini percepisce e assume dalla realtà quella componente onirica tale da creare i suoi personaggi e le sue magie. Sorprendentemente, il regista (grande amico di Fellini) evita l'arida riproposizione della sua vita, ma ripercorre il suo personale rapporto col regista riminese, e questo rende superflui i riferimenti a eventi già conosciuti e straconosciuti di Fellini (a partire dalla tendenza al tradimento della moglie), a favore di curiosi aneddoti come durante il lavoro al Marc'Aurelio, giornale di satira politica e sociale risalente alla secondo guerra mondiale e al secondo dopoguerra, o al piccolo ruolo nei panni di sé stesso in "C'eravamo tanto amati" dello stesso Scola. Ma non è un mito irrangiungibile, Federico; è sì un mito, ma profondamente umano com'era profondamente bugiardo (il Pinocchio d'oro). E sicuramente non è autocelebrazione il riferimento a diversi lavori di Scola, ma anzi un atto di umile affiancamento ai capolavori di un regista che ha ricostruito tutta una sognante realtà in un solo teatro (5, di Cinecittà).
A proposito, sono stupende le ricostruzioni sfacciatamente finte del mare o dei sfondi romani, il sintomo che, da parte di Scola, non c'è ipocrita ammirazione (come sarebbe stato se si fosse reinventato stilisticamente lo stile felliniano), ma sincera devozione e profonda comprensione dell'arte felliniana, soprattutto quando, alla ricerca di un raggio di sole, durante il suo stesso funerale, il fantasma di Fellini sale sulla giostra di quella festa che è la vita. Il nostro raggio di sole: le sue opere, il suo lascito, il suo cinema.

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