Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
In una Detroit corrotta,spietata,in una societa'in cui un gioco di societa'divertente da fare in famiglia è una simulazione della distruzione nucleare di altre citta',da un agente di polizia straziato a morte da una banda di criminali viene creato un nuovo difensore della legge:Robocop.Paul Verhoeven,con l'ironia tagliente e acida che gli è propria quando è in forma,ha sfornato uno dei migliori film di fantascienza degli anni Ottanta,intriso di sangue,violenza e scene d'azione di grande impatto.E,tra l'altro,in un contesto che ha molto del fumetto acuto,sensibile nonostante le incursioni nella brutalita' della generazione di Frank Miller,Todd McFarlane e John Byrne(il piu'umanista dei tre),elabora assai bene la personalita'dei personaggi,compresa la lancinante scena in cui Robocop ritorna nella casa in cui viveva quando era l'agente Murphy e i ricordi lo aggrediscono mandandolo quasi in tilt.Fino allo scontro finale aspro e grondante sangue e carne,il film ha buona tenuta,e si chiude su una potenziale riumanizzazione dell'uomo-macchina,poi sconfessata dai seguiti.
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