Regia di Alberto Luchetti, Ottavio Plini vedi scheda film
Ragazzi, ho visto il corto. Ma non me ne vogliate. Nutro svariatissimi dubbi... ma ovvio che si tratti di una mia soggettvissima opinione, rimane la grande amicizia e simpatia per Valerio, che comunque c'ha messo l'anima, e per il mitico Stefano. Ottavio regista lo rimando ad altre prove, e cercherò, intanto, di reperire le precedenti... ma veniamo a noi, credo che tra le cause della morte del venerabile incomba, cruciale, l'aver ascoltato il fratello parlare in fluido seppur tenero toscano, come anche il Falotico seppellito dalla maschera inquisitoria quando avrebbe dovuto bellamente, e doverosamente, farsi ammirare perché è sopratutto nel suo severo cipiglio che la caratteristica voce riesce a dipingersi monito. In solo audio perde autorevolezza e guadagna addirittura una vaga clowneria. Le supposizioni sulla morte poi didascalicano per eccesso e montaggio e fotografia inanellano quadretti ben distinti dallo scarso fascino: dal sospetto di omosessualità ai chiari scuri asfissianti, dal giurì filtrato in rosso alla mecenate/ammiratrice respinta, il tutto con la Patetica che troppo spesso incombe, tracima e sommerge. Secondo me s'è suicidato solo rabbrividendo all'idea di un corto futuro.. è corretto?
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