Regia di Frank Capra vedi scheda film
Un inno al populismo utopistico targato Frank Capra.Questo film all'alba degli anni 40 è il paradigma del sogno americano,l'esaltazione della filosofia di costruirsi dal nulla,un peana all'ìniziativa personale.Che è quella della redattrice licenziata che si inventa questo fantomatico John Doe e il suo intento di suicidarsi nella notte di Natale.E il suo capo visto il riscontro di pubblico decide di sfruttare mediaticamente il caso(convinto anche da un magnate che deve entrare in politica) e assolda all'uopo un ex giocatore di baseball per impersonare John Doe.Ma quando il John Doe fanotccio cerca di dare concretezza al suo populismo utopistico viene abilmente distrutto di fronte a una folla vociante.Il mito è crollato ma ormai l'identificazione tra il vagabondo ex giocatore e il ruolo che impersona di fronte alle masse popolari è totale e vuol procedere lo stesso al suicidio.Ma troverà chi lo aspetta per amarlo...La svolta finale è talmente ottimista da sembrare ruffiana ma va dato atto a Capra di saper orchestrare molto abilmente con la grandezza della sua sapienza cinematografica un film con alcune ambiguità di fondo non risolte.Sembra veramente troppo semplice la fine dei contrasti con John Doe così come la crescita della sua popolarità.ma importa poco del resto si afferma che in tempi di crisi ci si aggrappa a tutto,anche a un sogno e qui di sogni a cui abbarbicarsi ce ne sono parecchi.Quello del giocatore di ritornare a giocare con un braccio sano,quello della redattrice di conservare il lavoro e migliorare la sua paga misera(embelmatica la scena in cui la madre assaporata un po'di ricchezza informa la figlia di tutte le donazioni che sta facendo alla gente ora più bisognosa di loro),quella del magnate di entrare in politica e quello della gente di uscire dalle secche della crisi.La cattiveria proverbiale di Capra è mitigata in un film che cerca di essere positivo ,ottimista a tutti i costi pur parlndo di un periodo difficile.E Gary Cooper è perfetto come James Stewart in Mr Smith va a Washington nell'incarnare tutti i valori positivi di un All American Boy.Anche se qui si parte con l'inghippo,riabilitato da un inattesa nobiltà d'animo.A volte fa bene vedere film così sfacciatamente ottimisti....
una regia abile accresce il valore del film
perfetto
brava
ottimo nella parte del despota
bravo
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