In una piccola città degli Stati Uniti, un giornale cambia proprietario ed alcuni redattori vengono licenziati. Per vendicarsi del licenziamento, una giovane cronista inserisce, nella sua ultima rubrica, una falsa lettera di un ipotetico John Doe. Nella lettera l'uomo annuncia che, nella notte di Natale, si getterà dal grattacielo del municipio per protestare contro le autorità. Il film, noto anche con il titolo di "I dominatori della metropoli" esprime in modo esemplare il sincero populismo roosveltiano di Capra e del suo sceneggiatore Robert Riskin. Famosa la scena finale della convention (girata con sette macchine da presa) con la tirata evangelica di Cooper.
Questo film, pur con i suoi pregi, è veramente troppo stancante. Ogni scena dura sempre più del dovuto, e i discorsi declamatori davvero rendono difficile una visione partecipata.
Arriva John Doe è un film molto importante nella storia della cinematografia capriana, perché rappresenta uno snodo topico della carriera del regista. In primo luogo si tratta del primo film senza il contributo di Joseph Walker, fidato direttore della fotografia dei film di Frank Capra, che aveva fino ad allora conferito alle sue opere quello stile semplice e diretto tanto voluto… leggi tutto
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Luca, 22, 42). Il film di Capra mi ha fatto venire alla mente questa frase ed un'altra, molto più recente, che suona più o meno così: «rivendico assolutamente il diritto al vagabondaggio, all'avventura, all'utopia e al romanticismo». La prima frase è, naturalemnte, attribuita a Gesù, la… leggi tutto
Un giornale cambia gestione, molti cronisti vengono licenziati ed allora una redattrice, per vendicarsi, scrive che un tale di nome John Doe si lancerà da un grattacielo perché deluso dalla società. Viene quindi riassunta ed istruisce un vagabondo per tenere in piedi la farsa...
Dispiace parlar male di Frank Capra, ma questo film mi ha deluso. L'ho trovato sin troppo… leggi tutto
La giornalista Anna Mitchell (Barbara Stanwyck) viene licenziata dal nuovo direttore, assunto per risollevare le sorti del quotidiano per cui scrive. La colonna da donnette non aiuta a vendere copie, così Mr. Connell (James Gleason) la invita a scribacchiare l'ultimo pezzo e ad andarsene insieme agli altri colleghi vittime della purga. La donna, punta sul vivo, manda in stampa…
Un senzatetto viene portato in trionfo da una giornalista che cerca di riprendersi il posto di lavoro. Sapendo che il giornale lo avrebbe licenziato, inventa un articolo su un presunto uomo che decide di togliersi la vita come protesta per il sistema. Il film di Capra è un po’ lungo di durata ma rimane di grande effetto e offre grande riflessione sui poteri forti. Infatti prima lo…
Arriva John Doe è un film molto importante nella storia della cinematografia capriana, perché rappresenta uno snodo topico della carriera del regista. In primo luogo si tratta del primo film senza il contributo di Joseph Walker, fidato direttore della fotografia dei film di Frank Capra, che aveva fino ad allora conferito alle sue opere quello stile semplice e diretto tanto voluto…
Un giornale cambia gestione, molti cronisti vengono licenziati ed allora una redattrice, per vendicarsi, scrive che un tale di nome John Doe si lancerà da un grattacielo perché deluso dalla società. Viene quindi riassunta ed istruisce un vagabondo per tenere in piedi la farsa...
Dispiace parlar male di Frank Capra, ma questo film mi ha deluso. L'ho trovato sin troppo…
Film molto bello con un ottimo Gary Cooper che qui è l'equivalente di James Stewart in Mr. Smith va a Washington. Volendo semplificare al massimo rappresentano la stessa faccia della medaglia: l'uomo medio che si batte per difendere un ideale, suo o che gli viene trasmesso. VOTO: 8
"Sissignori, siamo una grande famiglia noi: siamo i tipi qualunque, che sono destinati a fabbricare il mondo. Ci troverete dappertutto: nelle campagne, nelle miniere, nelle fabbriche, nelle scuole, sugli aeroplani, pigiati negli autobus. E s...e un poliziotto grida "Ehi, state indietro voi!", dice a noi, ai John Doe [...]. Noi esistiamo da che esiste il mondo: costruimmo le piramidi, vedemmo…
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Luca, 22, 42). Il film di Capra mi ha fatto venire alla mente questa frase ed un'altra, molto più recente, che suona più o meno così: «rivendico assolutamente il diritto al vagabondaggio, all'avventura, all'utopia e al romanticismo». La prima frase è, naturalemnte, attribuita a Gesù, la…
Il film risente certo dell'orgoglio americano di essere padri della democrazia e della giustizia, ma non si ferma alla mera retorica, anzi. il parallelo che più mi sembra calzante è quello con "Quarto Potere". Gli USA tratteggiati dalla pellicola sono una massa guidata dall'élite che controlla risorse e massmedia, che costruzisce e nomina i candidati ratificati nel metodo…
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Commenti (6) vedi tutti
La svolta di Capra
leggi la recensione completa di darkglobeDopo una buona partenza il tutto si arena in inutili chiacchiere e lungaggini varie.
commento di gruvierazMi ha deluso.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruticapolavoro sacrosanta la morale pre-obamiana che lo guida doppiaggio non bene ma non è colpa di Capra
commento di baggioCapolavoro oltraggiato da un recente ridoppiaggio
commento di TeresaLoQuesto film, pur con i suoi pregi, è veramente troppo stancante. Ogni scena dura sempre più del dovuto, e i discorsi declamatori davvero rendono difficile una visione partecipata.
commento di Ewan