Regia di Fred Cavayé vedi scheda film
Voglia di polar anni '70? Teso e spietato, ma con una coscienza e un desiderio di riscatto che anima i due protagonisti: due poliziotti, separati da un violento frontale mentre in auto stanno tornando, stanchi e un po' brilli, nelle loro case dopo una festicciola tra colleghi. Tutti morti i tre conducenti del veicolo investito, uno di loro due in coma, l'altro quasi illeso. La colpa tutta del guidatore, quello in ospedale. Che perde il posto, la famiglia, e ricomincia a vivere come un cane randagio e rancoroso che non sa con chi prendersela. L'altro poliziotto continua la sua vita di merda, rischiando la pelle ogni giorno. Quando il figlioletto del primo assiste per caso ad un sanguinoso regolamento dei conti tra un banda di spietati gangster, ecco che i due ex colleghi ed amici sono costretti a tornare a lavorare assieme per difendere la vita del piccolo. Una corsa sfrenata per sfuggire a sicari organizzati e senza remore li spinge ad armarsi e a tornare all'azione combinata che li ha resi protagonisti di tante operazioni pericolose nel passato. 90 minuti adrenalinici di inseguimenti in auto, scontri e corse su treni sferraglianti in bilico sulla rocciosa e purpurea corniche dell'Esterel che separa, con brivido e voglia di vertigine, Cannes da Saint Raphael. Due attori fantastici: Vincent Lindon dal viso di cuoio levigato amcasaccio e dalla corteggia corporale granitica ed asimmetrica che seduce ed affascina, e che ogni volta i registi che lo utilizzano gli chiedono di mettere generosamente in mostra. Gilles Lellouche e' sempre piu' il Lim Neeson francese, un eroe imperfetto ma per questo irresistibile, umano ed amabile. Un sacrificio finale suggellera' un'amicizia per troppo tempo tradita da un segreto che anche lo spettatore meno smaliziato potrà comprendere gia' da inizio film. La regista e attrice libanese di Caramel Nadine Labaki impersona una mamma formosa e carnale che induce inevitabilmente in tentazione noi vili peccatori impenitenti. Mea culpa è una miscellanea di storie viste e riviste, ma un thriller efficace che si manda giù come una sorsata di acqua gelida e dissetante dopo una arsura durata troppo tempo.
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