Regia di Marjane Satrapi vedi scheda film
Prima reazione: boiata. Marjane Satrapi, già autrice del fumetto Persepolis, che m'aveva lasciato piuttosto freddo, come ha fatto a riciclarsi regista da fumettista? Risposta cattiva: gli U$A l'hanno trovata perfetta per essere usata come arma di propaganda contro il cattivissimo regime iraniano! Poi pausa di riflessione per cercare di dominare la mia malignità. Ho cercato di dare un senso alla storia, che in effetti nei colori e nel plot appare quasi un fumetto. Ma è impresa ardua: femminista o misogino? Le donne protagoniste, pur nelle loro evidentissime differenze caratteriali, sono una più stupida dell'altra; anche gli uomini, che però in più sono cattivi e violenti, chi di suo, chi perché ha subito violenze da piccolo. La rivalsa sta nel morire piuttosto che fare ancora del male? E vissero tutti felici e contenti nell'alilà? Boh! Il cane e il gatto sono comparse, semplici pretesti. Ci rinuncio. Per me Satrapi con questo film ha confermato il suo mediocre talento di artista polivalente.
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