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The Voices

Regia di Marjane Satrapi vedi scheda film

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La recensione su The Voices

di gerkota
5 stelle

MAI PROIETTATO NEI CINEMA ITALIANI

VISTO SU PRIME VIDEO NELL’APRILE 2022

 

Essere un serial killer sembra proprio un destino inevitabile per il povero Jerry, che non si salva né con la psicoterapia né con gli psicofarmaci – che però non assume perché gli rendono la vita troppo reale e indigesta – né con l’amore e neppure con i consigli del suo fidato Bosco, cagnolone che gli parla e tenta di portarlo sulla buona strada. A prevalere su tutto è la parte malvagia della coscienza del nostro eroe, rappresentata dal gatto rosso Mr. Whiskers (signor Baffi, letteralmente), che di Jerry vuol proprio far emergere il peggio.

 

Ryan Reynolds

The Voices (2014): Ryan Reynolds

 

Un po' commedia nera un po' grottesco (generi che spesso si sovrappongono), questo The Voices della regista franco-iraniana Marjane Satrapi (al suo primo lungometraggio made in Usa) resta impantanato nel guado di un progetto ambizioso ma fallito. Ambizioso perché non era facile scherzare sulla vicenda di uno schizofrenico omicida proponendolo come un giovanotto in fondo di buon cuore, gentile coi colleghi e romantico con le colleghe, amabile con la propria psicoterapeuta e perfino dogs & cats friendly. Era difficile e – almeno per quel che riguarda lo script di questo film (Michael R. Perry) e la sua concretizzazione cinematografica - impossibile.

 

Ryan Reynolds

The Voices (2014): Ryan Reynolds

 

Malintesi che si risolvono nel peggior modo immaginabile, fra strangolamenti, accoltellamenti, corpi sotterrati e poi riesumati e fatti a pezzi e inscatolati e surgelati e teste mozzate esposte nel frigorifero che si mettono a chiacchierare e a dire la loro su tutto, beh, c’è n’è davvero abbastanza per chiedersi, molto presto, che cavolo si sta guardando. Eppure la leggerissima opera di Satrapi si lascia seguire fino al termine, forse perché lo spettatore è sufficientemente coinvolto e speranzoso che qualche colpo di genio renda il viaggio degno di essere compiuto.

 

Anna Kendrick, Ryan Reynolds

The Voices (2014): Anna Kendrick, Ryan Reynolds

 

Protagonista della storia è il multi-potenziale Ryan Reynolds (visto di recente nel guardabile Life – Non oltrepassare il limite, 2017), vecchia conoscenza hollywoodiana, a mio avviso più munifico come produttore o sceneggiatore e, chissà, forse anche come dirigente sportivo che come interprete. Qui non ha colpe vere e proprie per non aver saputo fare il miracolo di cancellare con la sua performance i difetti d’insieme, tuttavia vien da pensare che un attore di maggior talento avrebbe potuto fornire un contributo più salutare. A supporto in una parte un tantino sacrificata la brava e simpatica Anna Kendrick (molto apprezzata nel 2009 da critica e pubblico per la sua parte in Tra le nuvole, a fianco del premio Oscar George Clooney) nelle vesti della carina e dolcissima collega Lisa, infatuata dell’insospettabile Jerry e disposta a cominciare con lui una relazione amorosa. Penalizzata da sceneggiatura e realizzazione anche la veterana del cinema inglese Gemma Arterton (Summerland, 2020) che fa invece la collega antipatica e vanitosa Fiona, destinata a pagare un conto fin troppo salato per le sue pecche caratteriali. Alla fine a risultare più empatica di tutti è la psicologa incarnata dalla brava Jacki Weaver (lanciata nel 1975 dal celebrato Picnic ad Hanging Rock, di Peter Weir) che, fino all’ultimo, tenta di strappare il proprio paziente dalle grinfie dei demoni che lo attraggono nella follia.

 

Ryan Reynolds

The Voices (2014): Ryan Reynolds

 

Non noiosa ma per lunghi tratti raffazzonata e confusionaria, incompiuta seppure con momenti di un qualche divertimento, questa pellicola si avvicina alla sufficienza a mio avviso senza raggiungerla. Ma potrebbe regalare una parentesi diversiva in un’anonima serata casalinga. Voto 5,7.

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