Nel 2007 Marcus Luttrell pubblica un libro nel quale racconta la propria esperienza nell'Operazione Red Wings. Insieme con altri tre Navy SEAL, vengono infiltrati nell'Hindu Kush per individuare Ahmad Shah, un capo Talebano. Dopo alcune vicissitudini, si trovano ad affrontare più di 200 guerriglieri. Ma il riassunto dell'azione per il conferimento della medaglia d'Onore al tenente Murphy caduto nell'operazione parla di "più di 50". Nella citazione ufficiale il numero dei nemici viene stimato in "tra 30 e 40". Nel rapporto originale stilato da Luttrell subito dopo essere stato salvato, lui aveva dichiarato che i nemici erano "da 20 a 35". In un suo libro, il giornalista Ed Darack cita un rapporto di una fonte dell'intelligence dell'esercito che fissa il numero dei Talebani in "da 8 a 10". Insomma i terroristi erano in 8 ma sono lievitati fino a diventare più di 200.
Vediamo ora i caduti. Gli americani morti sono 19, sedici sull'elicottero abbattuto più i tre compagni di Luttrell. Secondo il Naval Special Warfare Command i morti tra i Talebani sono stati circa 35. Ma Andrew MacMannis, colonnello dei Marines che è stato sul posto per recuperare i corpi dei soldati americani ha dichiarato che 35 Talebani non erano presenti nemmeno in tutta la regione, e che comunque non ha trovato né caduti né indizi che i nemici abbiano avuto perdite. La ciliegina sulla torta è che Mohammad Gulab, il capo villaggio che ha soccorso Luttrell, ha dichiarato che quando l'ha trovato aveva ancora tutti gli undici caricatori con i quali era andato in missione, questo vale a dire che il nostro eroe non aveva sparato nemmeno un colpo. Risultato finale: Talebani battono Americani 19 a 0.
Al di là di questi aspetti freddamente numerici, che danno però la misura di quanto ci sia di vero in questa pellicola, sembra di essere tornati ai western anni '30 in cui un paio di cowboy fanno fuori migliaia di pellirosse, ed è difficile stabilire se la cosa sia più comica o tragica. Per non parlare poi di quando si buttano (due volte) nel burrone, cadono per centinaia di metri sbattendo testa e schiena contro rocce e abeti e ne escono un po' malconci, ma sostanzialmente ancora operativi.
Due parole su Mark Wahlberg: è credibile nei panni di un Navy SEAL quanto lo sarebbe Lino Banfi.
Questa recensione è un unico, enorme spoiler, ma poco male, difficile trovare spoiler peggiore del titolo di questo film.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta