Regia di Peter Berg vedi scheda film
Di fronte a un film come questo è impossibile - e non sarebbe nemmeno giusto - prescindere dall’ideologia e dall’intento celebrativo che lo motiva. Come lo erano i Berretti verdi di John Wayne, i Navy Seal rappresentati e glorificati in Lone Survivor sono entusiasti volontari di un corpo combattente d’élite, sottoposti a un addestramento fisico e psicologico durissimo e inviati a prestare la loro opera in conflitti non convenzionali e operazioni legate al terrorismo. A volte - come nella storia tratta dal libro dell’unico sopravvissuto Marcus Luttrell - si trovano isolati, costretti a decidere in fretta e a sacrificarsi per salvare i “fratelli” e non danneggiare la missione, lasciando in lutto i loro cari. Al di là del patriottismo e della retorica, quello di Peter Berg è un film bellico ben fatto e coinvolgente, molto realistico nella descrizione della battaglia (col makeup dei grandi Howard Berger e Greg Nicotero e un sonoro giustamente candidato all’Oscar), attori che ci credono davvero e un prefinale molto toccante. Nelle zone più tormentate e povere della terra, dove la crudeltà è all’ordine del giorno, perfetti sconosciuti difendono un uomo dai suoi nemici a rischio della vita. È quello della solidarietà il messaggio più valido del film. Almeno per chi ha sempre sognato un mondo senza armi né confini, dove non sia necessario rendere omaggio al sacrificio dei migliori.
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