Regia di Peter Berg vedi scheda film
Cartolina in dedica a una ventina di valenti giovini delle forze speciali della marina americana di stanza in afghanistan. Se la storia è vera, essi morirono per non aver fatto fuori un paio di ragazzini.
Un senso di angoscia aleggia per due ore nello spettatore. Un senso di vuoto, di sconforto, di aridità lo accompagna dal prologo lirico alla fine documentaristico/home footage intimista.
Citando Mourigno: "Porque, porque, porque?"
Porque i morti sono sempre bravi belli e affettuosi?
Porque la guerra continua a uccidere la parte migliore della gioventù della nazione?
Porque tutte queste bravura, bellezza e affettuosità non vengono utilizzate per qualcosa di buono invece che per ammazzare altri esseri umani (per quanto brutti, sporchi, cattivi, puzzolenti e mussulmani)?
Ma, soprattutto, porque continuare, seguitare, perdurare e persistere a farci dei cazzo di film?
L'ultima domanda non è retorica: sappiamo tutti che gli intellettuali ammeregani vivono su una linea sottile e tagliente: critichiamo rischiando di perdere il lavoro o celebriamo discretamente rischiando la propaganda? Critichiamo nascostamente con una propaganda discreta o propagandiamo nascostamente con una critica composta?
Dice: cazzo c'entra col film? C'entra, c'entra. Perchè il film, al di là delle considerazioni etico/filosofiche, non esiste proprio: una storia come tante, crudele come la natura umana, girata con tanto sentimento e poca arte, una voce off vagamente fastidiosa e un ritmo da coma. Due stelle di stima per quel gioiello indimenticabile di Friday Night Lights. Questo, perdetevelo senza rimpianti.
C'è un gruppo di giovini ragazzi ferocemente addestrati alla guerra che cazzeggia in una base militare. Tutti sani, giovani, belli e affettuosi: chi pensa a che regalo di nozze fare alla fidanzata (cavallo arabo o mustang made in Usa?), chi al figlio in arrivo (dolce mogliettina ridipinge casa), chi ai propri bambini da portare al baseball, chi alla grigliata da organizzare per gli amici dopo aver eliminato qualche decina di pericolosi terroristi, a migliaia di miglia da casa. Si ride, si scherza, ci si allena virilmente. Poi però la ricreazione finisce e i 4 più bravi e simpatici vengono mandati a vedere se un cattivone è in zona per poterlo fare fuori: egli a sua volta ha fatto saltare in aria 20 dolci marines. Perchè è un cattivo talebano e nella vita non ha di meglio da fare. A onor del vero tocca ricordare che la storia accade nel 2005 e nonostante dopo la morte di Osama gli Usa stiano ancora a cazzeggiare laggiù per evidenti, inconfessabili motivi, allora non si sapeva nemmeno un decimo della verità e quindi ogni cattivo talebano poteva avere in tasca l'indirizzo del Bin Laden peggiore. Perchè non ammazzarlo e chiederglielo, dunque? Sì, l'ho visto, Zero Dark Thirty. E pur essendo una palla galattica (m'ha fatto addormentare due volte nella prima ora e mezza) almeno era interessante&istruttivo.
Fatto sta che i nostri partono e si appostano. Il cellulare non prende. Maledetta Verizon che non sistema i ripetitori in montagna. E perchè l'iPhone non prende, nei villaggi Pashtun? Più avanti ci chiederemo perchè navyseals in missione non indossano giubbotti antiproiettile. Forse per il caldo? Boh. Comunque la missione è riuscita finchè non succede un casino: il cattivone è avvistato e i nostri, appena la radio ricomincia a funzionare, chiamano il comando e tornano alla base. Solo che la radio non funziona (shame on Motorola, poi si stupiscono che nessuno li compra) e dei pastori di capre inciampano sui soldati. Essi li immobilizzano. Ora sono nella merda: questi appena tornano al villagio li sputtanano. Il più furbo e sadico, Ben Foster, suggerisce di farli fuori. Emile Hirsh dice: leghiamoli e andiamo fuori dal cazzo. Mark Whalberg fa notare: se li leghiamo muoiono congelati (sapete, la notte in montagna fa freddo... ma allora perchè non mettere il giubbotto antiproiettile? boh). Taylor Kitsch (uno che non si capisce bene perchè faccia l'attore, ma più che altro perchè lo paghino pure), il capo, taglia la testa al toro: lasciamoli andare: 1) perchè non siamo barbari 2) non finiamo sul giornale smerdando i Seals. Li lasciano andare, e il più svelto dei pastori corre giù al villaggio ad avvertire i talebani. I nostri eroi invece di scappare a gambe levate s'incamminano con flemma verso il punto di recupero. A metà strada, mentre stanno facendo la pennichella del dopopranzo, i talebani li beccano. I nostri, per scappare, cominciano a buttarsi giù dai dirupi, cercando di farsi più male possibile. I talebani se ne fregano: vogliono ammazzarli di persona. Qui parte un torture-porno di ambientazione militare: vediamo i corpi pestati, sanguinanti, mutilati e tumefatti dei soldati mentre piano piano, pezzo a pezzo, i cattivi li seccano a colpi di AK47. Per fortuna i nostri, prima di schiattare, ne fanno fuori molti di più (una cosa come 7 o 8 a testa, circa). Prima di morire il tenente Murphy riesce a usare il cazzo di cellulare. Finalmente al comando si svegliano e mandano i rinforzi. Il primo rinforzo però va via perchè i talebani, 'sti montanari puzzoni e ignoranti, tirano giù un elicottero con venti marines dentro usando un missile anticarro (in gergo RPG). Qui si capisce che certe pezze sono peggio del buco. Gli altri riforzi scappano di corsa. I due superstiti, Ben e Mark, rimangono nel bosco e nella merda. Ben muore, dopo aver finito le munizioni, ancora incazzato per non aver fatto fuori il pastorello stronzo. Mark finisce, per sommo culo, nelle mani di afghani buoni, che lo portano al villaggio, lo curano e difendono, salvandolo dai taleban-stronzi che vorrebbero decapitarlo. Quindi i taleban-stronzi tornano i forze per distruggere il villaggio, ma finalmente arrivano i riforzi (questa volta ben equipaggiati) e ammazzano i cattivi portando in salvo Mark, che poi scriverà il libro da cui Berg ha tratto 'sta roba. Segue straziante filmino casalingo con le foto familiari e albumistiche dei poveri morti della missione Red Wing a cui il film è dedicato.
Il canto dei delfini e una straziante versione di Heroes non bastano a confezionare un film. Che musica ascoltino davvero i soldati ce l'hanno mostrato in Redacted e The Hurt Locker.
Girerei una docu-fiction con attori sconosciuti.
Il lirismo nelle cose di guerra sta come la cacca su una torta nuziale. Peter, il tuo capolavoro sulla gioventù ammeregano l'hai fatto con Friday Night Lights. Quello sugli arabi stronzi con The Kingdom. Ora che hai voluto mettere tutto insieme ti è finita fuori dal vaso. Pazienza. Ti perdono perchè, prima di farti assumere dal Dipartimento di Stato hai fatto pure Cose Molto Cattive.
Quesito esistenziale: posto che gli statunitensi hanno tutto il diritto di consumare armi e munizioni più lontano possibile da casa loro in modo da far lavorare le fabbriche di armi e l'esercito (composto da dipendenti pubblici, è bene ricordarlo), perchè per ottemperare codesta legittima (in virtù di forza maggiore) esigenza devono sempre mandare a crepare ragazzi in gamba, leali, forti, dolci, affettuosi e virili come quelli del film e della missione Red Wing? Non ci potrebbero mandare degli stronzi criminali psicopatici gay nazisti travestiti anaffettivi maniaci sessuali e cattivi pagatori?
Grazie Berg per farci riflettere sul punto.
Paragonatelo a The Shooter o Contraband: quello è il vero Mark. Qui è patetico.
Sono sicuro che se mi concentro una presenza scenica più inutile della sua la trovo. Ma devo faticare.
Minimo sindacale. Come dargli torto.
Il migliore del caso: lo psicopatico che è in lui dona un pizzico di realismo a 'sti militari da cartolina.
Ormai la parte di Ettore non gliela leva più nessuno: con la barba gli capitano solo parti da padre virile e sfigato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta