Regia di Tommy Lee Jones vedi scheda film
Giovane e nubile, la tenace pioniera Mary Bee Cuddy decide di intraprendere un lungo e pericoloso viaggio, dal remoto avamposto del Nebraska in cui si è stabilita fino al lontano stato orientale dello Iowa, per ricondurre tre giovani mogli cadute in un grave stato di esaurimento nervoso alle rispettive famiglie di appartenenza. Si unisce a loro un anziano vagabondo che Mary Bee salva dall'impiccagione e che viene lusingato dalla promessa di una ricca ricompensa in denaro. Tra insidiose minacce esterne ed insanabili dissidi interni, questa bizzarra carovana di solitudini male assortite scoprirà il sacro valore della solidarietà umana e del rispetto verso l'altro.
Già autore di un western anomalo ('Le Tre Sepolture' - 2005) che riecheggiava del pessimismo crepuscolare dello zio Sam ('Bring me the Head of Alfredo Garcia - 1974) e del cinismo senza redenzione dei Fratelli Coen ('Blood Simple' 1984 - 'No Country for Old Men' 2007), il saggio ed incartapecorito Tommy Lee Jones trae dall'omonimo romanzo di Glendon Swarthout una dolente ballata macabra che ci mostra il lato più squallido e disperato di un mito della frontiera abitato dai reietti che dalle civilizzate e ricche città dell'East si trasferivano nella brulla desolazione degli Stati ad Ovest del fiume Arkansas, vero e proprio esilio sociale di una umanità che non ha saputo adattarsi alle contraddizioni morali ed economiche di un paese giovane e turbolento come l'America di fine ottocento.
Con lo sguardo asciutto ed il crudele disincanto di una rivisitazione senza fronzoli della Storia e dei suoi personaggi, Tommy Lee gioca a fare John Ford della situazione, imbastendo una dialettica per immagini tra la speranza degli sconfinati spazi della frontiera (meravigliosa e abbacinante la fotografia di Rodrigo Prieto) e gli abissi indicibili dell'abiezione umana, imbastendo il cammino morale di un viaggio della speranza che segua il percorso a ritroso di quegli stessi pionieri alla ricerca di una più accettabile condizione sociale (la zitella in cerca di marito), economica (il vagabondo diseredato e male in arnese) ed umana (tre donne che hanno perso il lume della ragione) e finendo per ricavarne solo l'ulteriore discesa negli inferi per chi ha ormai smarrito il senso delle proprie radici e con essa la impraticabile strada del ritorno.
Attraversato dal rigore impeccabile di uno sguardo allo stesso tempo freddo e compassionevole, realistico e poetico, morale e dissacratorio, Tommy Lee Jones imbastisce l'epica senza speranza di una fondazione che reclama il suo necessario tributo di vittime umane, del bieco commercio di un baratto dove i soldi di una banca fallita possono non valere più nulla e della spietata legge di una ritorsione biblica che ti fa dare alle fiamme una cattedrale nel deserto abitata dalla superbia e dall'ingordigia umane. Solo chi ha il cuore più duro della roccia può sopravvivere e comprendere come l'unica strada che si possa intraprendere resta quella da cui si è venuti e che l'unica eredità che conti resta quella che si è guadagnata strada facendo, dove la solidarietà umana e gli slanci incondizionati ci restituiscano il senso di quell'essere uomini che la vita ci aveva insegnato dolorosamente a dimenticare.
Attori in stato di grazia tra cui la maschera imbruttita e bellissima di una superlativa Hilary Swank e quella raddolcita e devastata di un monumentale Tommy Lee Jones. Nomination Palma d'oro al Festival di Cannes 2014 e miglior colonna sonora agli IFMCA 2014 per il nostro Marco Beltrami.
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