Regia di Francesco Patierno vedi scheda film
Film intenso, che tratta effettivamente della gente che sta bene veramente (soprattutto di testa) e di quella che, al contrario, soltanto "sembra" star bene.
Sembra star bene chi ha tanti soldi, un nome conosciuto, amicizie importanti; chi si vanta di fare grandi cose. Sta bene veramente chi sa riconoscere i veri valori nell'amore per i propri cari e nell'attenzione alle persone come esseri umani, a prescindere dal ruolo che occupano e dalla loro notorietà.
Questo il filo logico attraverso cui ci conduce un ottimo Bisio, per buona parte del film davvero somigliante (seppure in versione milanese "baùscia") a parecchi "pallonari" di mia conoscenza, in perenne ricerca di consenso e ansia di successo e carriera. Ottimo anche il cinicissimo Abatantuono, che arriva a non compiangere la morte della moglie per una pura economica.
E, riportando la stessa logica al mondo del business, il film mette in risalto una pecca diffusa nel nostro mondo del lavoro: spesso viene premiato chi sa vendere fumo anziché chi, magari in silenzio ma con concretezza e costanza, porta effettivamente avanti la baracca. (Emblematici i casi della moglie, che non cerca la ribalta solo perché ha priorità più importanti; e dell'avvocato che, licenziato dopo cinque anni dallo studio, si adatta a fare il cameriere).
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