Regia di Francesco Patierno vedi scheda film
Traendo spunto da un romanzo di Federico Baccomo,Francesco Patierno torna sugli schermi dopo due anni e mezzo da "Cose dell'altro mondo",sempre con Diego Abatantuono nel cast.Se nel titolo precedente,il tono tra il surreale e l'accusatorio,verso un Paese che si fa forte dei propri difetti,e nasconde la propria ipocrisia di fondo,poggiando proprio su cose di cui pubblicamente si vergogna,era funzionale al racconto,e comunque rendeva la pellicola piacevole,qui si tenta la via della black comedy,con un avvocato rampante che passa da un ruolo di potere al rischio totale di veder spazzar via tutti i vantaggi raggiunti in anni di carriera,sfruttando le disgrazie altrui:ma un gioco della sorte prima fa recuperare,poi rimette in gioco di nuovo la vita professionale,e non solo,del protagonista.Nel frattempo,c'è una moglie scontenta che è rimasta di nuovo incinta,un personaggio di spicco dell'ambiente del legale che potrebbe rilanciarlo,e una donna vistosa e misteriosa,che sembra attratta dall'avvocato,e che curiosamente gli si para davanti in più situazioni.Risultato un flop commerciale,"La gente che sta bene" parte come una commedia corrosiva,per tramutarsi in un dramma con coscienza verso la fine,e la presa di coscienza conclusiva del personaggio interpretato da Claudio Bisio è tutto sommato parecchio sommaria,risultando tra le non poche cose stonate dell'operazione.Un film senza ritmo narrativo,nonostante i vari arzigogoli del destino del protagonista,con buone intenzioni,ma scritto poco bene:Patierno non conferma le buone cose viste nel suo lavoro precedente,gli attori non sembrano a proprio agio,tranne un Abatantuono sardonicamente maligno,e si arriva al finale per inerzia,oltretutto con un quadretto di una solarità così smaccata da risultare oltremodo fasulla.
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