Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
I film di Bellocchio ci stupiscono sempre e ci fanno riflettere sulla religione,la follia, la famiglia che non e' quel rifugio come dovrebbe essere.Diciamo che forse mi aspettavo di piu' da questa pellicola:la prima parte mi e' piaciuta moltissimo,a parte per l'ambientazione ,i costumi e la scelta delle attrici (superba Alba ,come sempre ) a quell'aria manzoniana di peccato e redenzione ,che traspare da questo racconto.Federico Mai va nel convento dove era stato il fratello gemello, fattosi prete e poi morto suicida.Li trova la sua ipotetica amante,seviziata e torturata dai frati.La poveretta deve confessare di avere sedotto Don Fabrizio e cosi ritrovera' la perduta via.Ma la ragazza resiste e anzi seduce anche il fratello,rabbioso e impetuoso di natura-. Finche' non verra' muarata viva sotto i suoi occhi.Le scene magnifiche sno quelle notturne,si passa dai colori autunnali a un bianco e nero visivamente potente.
La seconda parte si svolge ai nostri giorni.Qui un sedicente ispettore del demanio,Federico Mai ,informa il custode del convento di avere una proposta da parte di un russo di acquistare la struttura.Pian piano conoscera' un paese di finti morti,di falsi invalidi ,di vampiri del sistema ,ognuno con la sua ragione di essere.Quando verra' fuori che e' un truffatore e sara' smascherato dal conte,anziano fintosi scomparso per non subirsi la moglie avida,tornera' alla sua vita senza dignita' e al suo essere disincantato e cialtronesco.
Il cast e' sontuoso,la regia perfetta e si muove con cura attorno a tutti,ma il film forse per un eccesso di metafore non raggiunge gli apici sperati e risulta un po' piatto.Per me e' Vincere il film insuperabile di Bellocchio per maestria e psicologia .O almeno uno dei suoi ultimi lavori che merita l'appellativo di capolavoro.
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