Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Robin Hood, dopo essersi dato alle scorribande per mare, torna a Sherwood insieme ai pirati per vendicare il padre ucciso.
Fra i tanti, innumerevoli film d’avventura, pseudostorici e cappa & spada che in quegli anni imperversavano sui grandi schermi nostrani – specie quelli di periferia e delle terze visioni – questo lavoro spicca senza ombra di dubbio; ma certo non per meriti di qualità o di originalità, tutt’altro: è il titolo, e l’argomento di conseguenza, a costituire la peculiarità essenziale della pellicola. Robin Hood che lotta (e si allea) con i pirati è un’idea piuttosto bizzarra che però farà a suo modo strada, dato che appena un paio di anni più tardi Sergio Grieco dirigerà un Giulio Cesare contro i pirati; ma nel 1960 va riconosciuta la visionarietà di un simile titolo. In quest’opera costumi, scenografie, interpreti e quant’altro seguono la regola del massimo risparmio, e solo quella; fra gli elementi del cast i più noti sono Lex Barker, Mario Scaccia, Gino Buzzanca, Jocelyn Lane, Giulio Donnini, Rossana Rory, Renato Chiantoni e Walter Barnes. Il ritmo per lo meno è mantenuto a livelli abbastanza alti; dietro la macchina da presa d’altronde c’è un mestierante con un quarto di secolo di pellicole popolari di esperienza, Giorgio Simonelli, che però d’altronde ha lasciato le sue tracce migliori nel campo della commedia. In cinque ci sono voluti per scrivere la sceneggiatura e, a parte il semisconosciuto Enrico Spadorcia, sono tutti sceneggiatori prolifici: Leo Bomba, Marcello Ciorciolini, Edoardo Anton e Carlo Infascelli (gli ultimi tre anche registi a loro volta). 2,5/10.
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