Regia di Richard Lester vedi scheda film
Dal regista che , anni dopo, immise una certa dose di umorismo nella saga dell'Uomo d'Acciaio, una rivisitazione della leggenda dell'arciere di Sherwood intrisa di affettuosa ironia, ma anche di struggente malinconia sull'invecchiamento , sull'amore che cambia di conseguenza all'età, sui miti della giovinezza e la coerenza di un ideale. Richard Lester si rifà alla versione letteraria che Alexandre Dumas romanzò sull'eroe che rubava ai ricchi per dare ai poveri, raccontandone la conclusione amara, pur tratteggiando il racconto con tocchi sorridenti: è un Robin Hood arrugginito quello che torna alla foresta con Little John dopo aver disobbedito a un Riccardo Cuordileone meschinamente feroce , per incontrare una Marian divenuta suora e apparentemente indurita negli anni in cui egli era assente. Sean Connery e Audrey Hepburn guidano un cast indovinato ( con un Robert Shaw efficacissimo a rendere i chiaroscuri della sua versione dello sceriffo di Nottingham) verso un finale in crescendo emotivo: dal duello , faticoso e violento, tra l'eroe e la sua nemesi, all'inquadratura finale di una natura morta, mentre l'ultima freccia vola alta è commovente.
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