Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Russia, Ottocento. La prostituta Katiuscia, accusata di omicidio, rischia i lavori forzati in Siberia. A difenderla interviene il nobile Dimitri, che riconosce in lei la domestica con cui anni prima ebbe una relazione clandestina e che la famiglia cacciò di casa.
Sarà pure un lavoro realizzato per la tv, ma di sicuro Resurrezione non sfigura neppure proiettato sul grande schermo, magari in versione accorciata rispetto ai duecento minuti e oltre di durata della pellicola televisiva. D'altronde quando dietro la macchina da presa ci sono i fratelli Taviani, che si occupano anche della sceneggiatura e cioè della trasposizione per immagini del romanzo omonimo di Lev Tolstoj, è improbabile che si prenda una cantonata. Resurrezione è un film cupo nelle luci e nelle ambientazioni, che restituisce le inquietudini delle pagine del testo di origine, con una storia dolorosa e introspettiva, giocata sulle psicologie dei personaggi in primo luogo; perciò si sarebbe potuto preferire un cast più solido, anche se nessuno degli interpreti di per sè sfiguri: semplicemente, non avvince nessuno di essi. Stefania Rocca, Giulio Scarpati, Timothy Peach, Marie Baumer, Sonia Gessner, Marina Vlady, Antonella Ponziani sono i nomi principali sul cartellone di questa coproduzione fra Italia, Germania e Francia, che non lesina sul budget e merita il trionfo al festival di Mosca (San Giorgio D'oro 2002); a contribuire alla buona confezione ci sono anche le musiche di Nicola Piovani. Già nel 1965 la Rai aveva commissionato a Franco Enriquez uno sceneggiato (film televisivo) su Resurrezione di Tolstoj. 5/10.
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