Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Nel XVII secolo Francia e Spagna si contendono una fortezza sui Pirenei. Al momento è dominio dei francesi, che pure vi rinchiudono la nobile spagnola Isabella. Se Zorro viene chiamato a intervenire dagli iberici, per difendere la fortezza e proteggere Isabella sono invocati i tre moschettieri. Ma il quartetto fa insospettabilmente amicizia.
Le pretese sono bassissime già in partenza, quando la voce narrante avverte che 'non ricorda esattamente' l'anno in cui gli eventi raccontati nel film hanno avuto svolgimento e che la stessa Isabella, contesa fra spagnoli e francesi nella pellicola, non è passata alla Storia: perchè, in fin dei conti, nel XVII secolo i due popoli hanno combattuto continuamente per i più disparati motivi e questa vicenda è stata soltanto un piccolo episodio all'interno di tanto battagliare furente. L'ironia dell'operazione copre così anche evidenti falle storiche/cronologiche e lascia il campo alla fantastoria nella sceneggiatura firmata da Roberto Gianviti e Italo De Tuddo, che fa incontrare i personaggi del titolo e li associa nel segno del bene comune fra le nazioni europee. Duelli, personaggi ardimentosi, questioni d'onore: il repertorio è il solito per il filone. Capuano - che l'anno precedente aveva girato, con cast simile, Zorro alla corte di Spagna - accettava di buon grado simili lavorucci alimentari che d'altronde all'epoca riscuotevano sempre e comunque un sufficiente riscontro di pubblico al botteghino; i mezzi a disposizione sono pochi e anche i nomi degli interpreti dispongono di richiamo abbastanza limitato. Fra essi: Gordon Scott, Franco Fantasia, Nazzareno Zamperla, Josè Greci, Nerio Bernardi, Livio Lorenzon, Giacomo Rossi Stuart, Mario Pisu e Roberto Risso. Fra peplum e Sandokan, Capuano proseguirà la sua filmografia sugli stessi binari ancora per qualche anno, chiudendola nel 1971 con un altro Zorro: Zorro e il cavaliere della vendetta. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta