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Turtle Hill, Brooklyn

Regia di Ryan Gielen vedi scheda film

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La recensione su Turtle Hill, Brooklyn

di port cros
6 stelle

Will si sveglia la mattina del suo trentesimo compleanno nell'appartamento di Turtle Hill (Brooklyn) che condivide col suo ragazzo Mateo, di origine messicana, pronto a festeggiare l'importante evento. Ma le cose si mettono male quando una visita di auguri inaspettata della sorella le fa scoprire la relazione, di cui era all'oscuro, come dell'omosessualità di Will, che invece aveva dichiarato a Mateo di essere dichiarato con la famiglia. La reazione della sorella non è delle più positive e Mateo si risente per la menzogna raccontata da Will. Per fortuna la giornata prosegue su una nota più lieta con l'arrivo degli invitati al party organizzato da Mateo per il compleanno di Will: la casa di Turtle Hill si riempe di amici, uomini e donne, etero e gay, americani e immigrati, che fino a sera bevono e chiacchierano, filmano un video di auguri per il festeggiato, si rilassano in una piscinetta gonfiabile e si divertono col gioco della pignatta. La giornata di festa diventa un'occasione per confrontarsi, fare il punto sulle loro vite e riflettere sui problemi che affliggono le relazioni sentimentali. La scarsa comunicazione e la mancanza di sincerità sono i problemi principali che affliggono la relazione tra i due padroni di casa, come era emerso dall'incidente con la sorella e come viene confermato dall'arrivo inaspettato del personal trainer di Will, con cui si scopre che Mateo ha avuto una relazione (ma pare non sia stato il solo....). Dopo un nuovo scontro con la sorella, alla sera, quando gli invitati sono tornati a casa, tra i due protagonisti si impone un confronto chiarificatore: Mateo confesserà il tradimento, ma Will terrà nascosto qualcosa e l'ombra della bugia continua ad aleggiare sulla loro storia. 

 



Dopo un inizio poco convincente, il film, tutto girato all'interno della casa ed in giardino e scritto dal regista insieme ai due attori protagonisti, si fa godibile con le discussioni dell'assortita compagnia di invitati e diventa uno spaccato interessante sulla vita dei trentenni (ma c'è anche qualcuno più anziano) a Brooklyn, ponendo interessanti questioni sul tema della sincerità e della fedeltà nelle relazioni. Attraverso le storie raccontate dai personaggi e i discorsi sulla politica (in cui l'unico repubblicano ha presto la peggio) il film affronta anche tematiche sociali di attualità, come le difficoltà degli immigrati, i diritti dei gay, la legalizzazione della marijuana nell'America degli anni Dieci.

Film indipendente a basso budget e con piccole ambizioni, ma che si fa guardare con piacere.
Peccato per la pessima recitazione dell'attore che interpreta Mateo, cane proprio.

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