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The Last Blues

Regia di Péter Gárdos vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Last Blues

di zombi
6 stelle

andris ha una vita felice. è sposato e ha un figlio intelligente che gli telefona spesso per renderlo partecipe delle sue scoperte. andris è socio col suo miglior amico e hanno un panificio. tutto pare andare per il meglio. ma andris parte per cracovia in quello che sarà un viaggio senza ritorno, anche se l'idea era quella di recarsi dalla sua amante che presto diverrà sua moglie e madre del suo bimbo a venire. andris presto diverrà bigamo e avrà due vite. si sa che vittorio de sica c'è riuscito, creando scandalo nello stivaletto italico. andris non mi pare avere l'aplomb di un de sica e infatti parte male e finisce peggio, scomparendo letteralmente e andando a mescolarsi alla materia cosmica insieme alla sua seat nera. mah!, 4 stellette per un filmetto sconclusionato e anche un pò lento e noioso, nonostante la sua ora e quaranta scarsa, come questo mi sembrano sinceramente un pò troppe. ben presto andris scopre che non riesce più a fermare l'auto, che rallenta a 30km/h ma non si arresta, se non a ridosso di un crocicchio, per dargli moralisticamente un'ultima possibilità che lui ovviamente coglie, ma a' da esse quella sbagliata, perchè la seat si irrita e ricomincia coi guasti fuori serie di poco prima. prima fa salire un autostoppista strano a dir poco che dice di essere un fantino, magro come un internato e che millanta conquiste femminili mostrando il suo album-raccolta di seni. a me non me la da a bere, ma mi sa che anche andris ha qualche sospetto. con una scusa sciocchina lo fa scendere e lo abbandona(peso pure come un piombo)tenendosi però la raccolta di tette(conquiste fasulle visto che enumera anche una serie di seni antichi di quadri). intanto la moglie fedifraga da una parte e l'insopportabile amante dall'altra con la sorella muta ci intrattengono, ma l'unico interesse che ho è sapere come andrà a finire questa inedito abbastanza ingarbugliato. fanno capolino anche la mamma scappata in arizona, coi tumbleweed a testimonianza, e lo zio zsul biricchino a dir poco. insomma segreti e bugie per un film che non scoppia e non si riappacifica. la moglie incontra l'amante e ci si ubriaca. andris, a ragione, se la ride in un filmetto che ha dei momenti buoni come l'attesa per il primo schianto che dovrebbe fermare la black-car possessed, e sta a cavallo tra il sufficiente e il mediocre, per una visione che si archivia velocemente. doppiaggio un pò tirato via, tipico da inedito ripescato. 

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