Regia di Luca Miniero vedi scheda film
La famigliola "felice" Coso vive nel bolzanino,una terra fiorente,paesaggi belli e una compostezza tendenzial-borghese ben radicata:il capofamiglia spera di far carriera,la moglie ha origini meridionali ma le maschera benissimo con ottimo accento "nordista" e spinge sia il marito che la figlia a primeggiare,ma quando arriva per un caso della sorte (forse mala,forse no...)il fratello rinnegato di lei,che è accusato di essere un boss della camorra,e "parcheggiato" ai domiciliari in casa dei Coso,la musica è destinata a cambiare.... Tra i campioni d'incasso di una stagione non felicissima per gli introiti in Italia,ma tuttavia capace di presentare tra i primi dieci del box-office cinque pellicole nostrane,"Un boss in salotto" gioca molto sugli equivoci,e sul camuffamento delle realtà,anche e soprattutto la facciata fasulla ordita dalla protagonista,e l'impatto con il fare i conti con la maggiore concretezza delle cose di tutti i giorni.Miniero dirige con garbo,peccato gli manchi la zampata al veleno,che avrebbe migliorato notevolmente il suo lungometraggio,che trova in un finale frettoloso e un pò arruffato una conclusione poco azzeccata.Il gioco d'attori è la cosa più riuscita,con un buon affiatamento tra Paola Cortellesi,che se si togliesse l'aura da perfettina guadagnerebbe maggior simpatia,perchè talento ne ha tanto,ma non sempre riesce a gestirlo benissimo,e Rocco Papaleo.Passato da caratterista pieraccioniano a ruoli sempre più da protagonista,l'attore lucano è qua un guastafeste di una certa forza,e la scena della cena,il climax comico del film,deve molto a lui e alle due attrici presenti,la Cortellesi e la Finocchiaro,della sua riuscita. Simpatico,tutto sommato,graffiante il giusto,ma premiato dal pubblico.
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