Regia di Neil Burger vedi scheda film
In una futura realtà post-bellica, il mondo si è volontariamente diviso in cinque fazioni per evitare le continue guerre che hanno dilaniato il genere umano. Ogni abitante della comunità, rinchiusa in una piccola porzione di mondo delimitata da un recinto, può scegliere in base alle proprie propensioni se far parte di abneganti, pacifici, eruditi, intrepidi o candidi. Beatrix Prior, abnegante di nascita, ma intrepida per vocazione, scopre da un test di essere divergente, cioè presenta tutte le caratteristiche delle cinque fazioni. Dovrà nascondere il suo segreto, conformandosi al team degli intrepidi, superando prove che mirano a scoprirne la vera natura.
L’intuizione folgorante dell’originario letterario costringe il film a partire con un incipit chilometrico per inquadrare la situazione attraverso la voce fuori campo della protagonista. Tuttavia la storia (che traspone il primo dei tre libri scritti da Veronica Roth nel 2011) si dipana in maniera noiosa e per di più infedele. La storia appare decisamente prolissa e priva di emozioni. L’unica cosa veramente divergent di tutta l’operazione, in pratica, è la trasposizione cinematografica in un film che non rende giustizia né alla storia, né ai personaggi.
Il potente input narrativo è annacquato da una colonna sonora per fighetti e da scelte registiche che vanno nella stessa direzione delle musiche. Alcune scelte registiche sono prevedibili e mal concepite. Una delusione vera ed un ancor più grande rammarico per aver buttato al vento uno di soggetti potenzialmente più devastanti degli ultimi anni.
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