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Divergent

Regia di Neil Burger vedi scheda film

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La recensione su Divergent

di maurizio73
5 stelle

In un futuro post-apocalittico la città di Chigago è l'avamposto fortificato di una civiltà residuale e di una società distopica rigidamente suddivisa in caste (fazioni) che hanno lo scopo di annullare i conflitti, inquadrando le aspirazioni individuali all'interno di uno schema preordinato di compiti e relazioni sociali. Quando il test di valutazione sulle inclinazioni della giovane Beatrice ne mostra una personalità 'divergente' e non inquadrabile in nessuna casta, la ragazza dovrà dissimulare la sua singolarità per non rischiare di divenire una Rinnegata, entrando nel contempo a far parte del gruppo degli Intrepidi e smascherando un complotto che la fazione degli Eruditi ha ordito contro quella degli Abneganti da cui lei proviene e che detengono il potere amministrativo.

 

locandina

Divergent (2014): locandina

 

Nel solco del nutrito filone della sci-fi distopica a base di intrepide eroine adolescenti sulle cui fragili spalle grava il futuro di una società marziale dispotica (anagramma per anagramma), questo primo capitolo di una tri-tetralogia prossima ventura (al momento siamo a due) fa il paio con quello già consolidato dalla trilogia degli 'Hunger Games' già campione al box office e trampolino di lancio per giovanotti di bella presenza precipitati nell'agone di un survival-reality che ricalca fedelmente un immaginario cine-televisivo di sicura presa su di un target quanto mai trasversale. Laddove la formuletta si ripete in modo più che prevedibile, l'ennesimo adattamento di un romanzo di una best-seller femminista (là era Suzanne Collins dove qua è Veronica Roth) ripropone una variante filosofeggiante di una novella ed insospettabile Giovanna d'Arco (Jennifer Lawrence vs Shailene Woodley) chiamata a ristabilire l'equilibrio naturale (fazione vs sangue) di una società assogettata alla rigida disciplina di una ripartizione marziale fondata sul principio machiavellico che prevenire è meglio che curare, anche a costo di disumanizzare e snaturare la inevitabile varietà delle inclinazioni individuali per una pax sociale fondata sulla strenua suddivisione dei compiti, e lasciando la gestione dei poteri (quello amministrativo/esecutivo come quello giudiziario/militare) all'arbitrarietà delle scelte ed alla spada di Damocle del colpo di Stato.

 

 

Shailene Woodley

Divergent (2014): Shailene Woodley

 

Se queste semplificazioni narrative non rendono giustizia all'ambizione del progetto, è pur vero che tutto risulta puramente funzionale ad un giocattolone alla 'Rollerball' (1975 - Norman Jewison) che si fonda sull'appeal di un casting per teenager in carriera usciti dritti dritti dalla serialità televisiva e di cui ripropongono sentimenti a buon mercato, segni distintivi di una tribalità posticcia (braccia,più che tautate, strappate all'agricoltura!), classici antagonismi di una dicotomia dei valori ed inevitabile happy end appena appena oscurato da una strage generazionale di personaggi secondari (peccato per Ashley Judd che da giovane prometteva bene). Anche sulla confezione poi ci sarebbe da obiettare che un tale dispendio di mezzi (85 milioni di dollari) venga malamente sprecato per presentarci uno scenario post-apocalittico di una Chicago inutilmente asserragliata nel fortino di un inesplicabile deserto dei Tartari e la cui (esigua) popolazione avrebbe potuto benissimo essere amministrata da cariche elettive a suffragio universale senza tutta questa menata della suddivisione in caste che lascerebbero spazio pure per la retorica pseudo-marxista dei soliti reietti da guardare con disprezzo ed a cui gettare di tanto in tanto un tozzo di pane rancido e ammuffito.

 

 

Shailene Woodley

Divergent (2014): Shailene Woodley

 

Ashley Judd

Divergent (2014): Ashley Judd

 

Dalla serialità televisiva insomma a quella cinematografica, il passo è breve e si finisce per ripetere lo stesso canovaccio di nomination ed eliminazioni dove solo i più fotogenici vanno avanti solo gli amanti sopravvivono (la Woodley dagli occhioni da cerbiatto ed il Theo James idolo delle adolescenti), arrivando persino a sdoppiare il terzo capitolo di una trilogia letteraria per massimizzare i profitti e rastrellarci gli zebedei.

 

Shailene Woodley, Theo James

Divergent (2014): Shailene Woodley, Theo James

 

Metraggio ipertrofico (139 min) che ben si concilia con la pennichella ristoratrice di un anfiteatro riscaldato immerso in una rilassante semioscurità. Buone dormita...ehm...buona visione!

 

 

 

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