Regia di Neil Burger vedi scheda film
La cosa più sorprendente in queste operazioni è la seguente. Quella cioè che possono venire riproposte opere senza la minima traccia di originalità (quando addirittura non scopiazzate da altre opere), senza la minima preoccupazione. Ma non solo, nessuno se ne cura, né chi le fa, né chi ne usufruisce. Prendiamo questo filmetto, che a sua volta è tratto da un libro. Si parla di un futuro utopico (ma che presto sarà distopico), dove gli umani (quelli che ci è dato vedere) sono divisi in 5 fazioni, a seconda dei compiti che svolgono, con tanto di colori diversi. Una roba vista e rivista, no? Penso si faccia così anche all’asilo, per dire. Poi c’è la giovane ribelle e superdotata, le prove per essere ammessa alla fazione, l’amorino con il leader, la ribellione, gli scontri, la vittoria, ma per un soffio, insomma una botta di robe viste e riviste. Chi l’ha scritto, non ha trovato nessun editore (o lui stesso, lei stessa anzi) che abbia detto: “Ma guarda che ste cose sono state già scritte decine di volte, è sempre quella…” niente. Chi ha fatto il film, poveraccio, si è detto, sfruttiamo l’inspiegabile successo del libro, e chi se ne frega. Il pubblico di riferimento, per libro e film, è il mondo dei teenager. Costoro, poveracci, per oggettivo limite di età, non hanno esperienza o conoscenza delle migliaia di tonnellate di film e libri dove abbiamo già visto tutto quanto propinato da Divergent (film o libro). Ma anche loro, in fondo, se ne sbattono le palle. Non gliene frega niente di approfondire la questione, prima di vedere il film o leggere il libro. E’ un discorso che riguarda i vecchi, o loro quando lo saranno. Ok, sarebbe da dire, ma così non stiamo un po’ “fregando” sti ragazzi? Gli passiamo come chissà quale figata la solita sbobba…Ma in fondo, è la sbobba che vogliono. Questo film, ad esempio, è finalizzato alle minorenni. Che infatti lo hanno trovato una figata, bellissimo, a un passo dal capolavoro. Perché poi, poverine, mica è colpa loro se sono a un punto della vita dove hanno visto 50-100 film (in tutta la vita!), e speriamo che i libri non siano oggetti misteriosi. Anche i minorenni maschi hanno gradito, ma meno, perché sia mai che apprezzino troppo un prodotto per le femmine…Che età terribile! Ok, al di là del discutibile pistolotto di cui sopra, il film è ricco di banalità e clichè, ma è fatto bene, scorre liscio come l’olio, due ore e rotti che volano, diverte il giusto, ha il giusto numero di stronzate, ma senza esagerare, ha gli attori giusti, etc…i temi busati e abusati sono comunque universali, e hanno sempre il loro appeal. Per tutto quanto ciò, io elargisco benevolmente un mio 6. Non è poi neanche costato uno sproposito (relativamente); ha incassato bene ed è stato un bel successo, tanto che come per il libro, ne è stato già fatto un seguito, anche perché il finale è astutamente piuttosto aperto. Unica nota finale, la gnocchetta amica della protagonista è niente meno che la figlia del grande Lenny Kravitz, ma guarda un po’ come passa il tempo.
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