Regia di Erik Matti vedi scheda film
Una graditissima sorpresa questo poliziesco noir filippino. Un incipit molto bello ed accattivante, usare dei killer dall'alibi pressochè perfetto, cioé dei carcerati che uccidono al soldo di un mondo e di un sistema in cui la corruzione é presente in ogni ingranaggio, che non lascia spazio a nulla se non al lavoro che devi compiere, sacrificando amicizia ed affetti e che non lascia alcun arpiglio alla speranza.
La narrazione si svolge in parallelo alle due coppie di protagonisti, i due killer e i poliziotti incaricati delle indagini, di cui descrive i mondi di provenienza ed i loro caratteri. Freddo e lucido il killer anziano, ma con scheletri nell'armadio in famiglia ed il killer più giovane arrogante ed intraprendente che prende il suo collega come modello e maestro.
Sull'altro fronte un poliziotto federale idealista, ma dall'albero geneaologico paterno con molti punti oscuri e un poliziotto talmente onesto a cui non é stato permesso di fare carriera. Questi due ultimi personaggi sguazzano in un mare torbido dove tutte le figure di contorno sono votate ad un compromesso perverso. Politici, polizia ed esercito privi di qualsiasi scrupolo morale.
Il film di Matti inoltre funziona anche dal punto di vista action con sparatorie ed inseguimenti estremamente tesi e concitati e soprattutto offre lo sfondo di una Manila veramente cupa sia nei salotti buoni del potere, sia nelle bidonville povere di periferia. Vivere e morire a Manila.
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