Regia di Jeremy Saulnier vedi scheda film
Parte in surplace Blue Ruin. Un barbone vive in una Pontiac blu, colore che in USA è sempre connesso alla tristezza, alla malinconia, alla nostalgia. Mangia avanzi lasciati dalla gente in spiaggia, si lava nei bagni delle case private introducendosi in esse come un ladro. Poi un agente di polizia lo avvisa della scarcerazione dell'assassino dei suoi genitori. Il risveglio: la vendetta come spinta, missione, ritorno alla realtà. Revenge movie, dunque, ma attenzione: mai protagonista fu più goffo, improbabile e improvvisato in questo intento. Mai fu contornato da comprimari più grotteschi e imprevedibili, da antagonisti più sorprendenti. Un episodio di film grottesco, vestito di un umorismo nerissimo e di satira sociale feroce e spietata (la cultura americana delle armi ne esce a pezzi, così come l'ambiente domestico). Un thriller a suo modo vero, con tanto di colpo di scena finale, che non lesina in tensione e originalità, spostando il baricentro dell'azione fuori da un contesto noto alle forze dell'ordine e facendolo diventare una sorta di faida tra famiglie. Buona fotografia, buoni interpreti e godibile visione. Il sangue scorre, lì dove tutto si consuma al solito sotto l'egida della consueta vecchia regola del delitto d'onore. Jeremy Saulnier confeziona un buon prodotto con pochi soldi e idee chiare: in futuro potremmo sentirne parlare ancora.
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