Regia di Jeremy Saulnier vedi scheda film
Più che un revenge-movie, BLUE RUIN sembra una variante critica sui temi di RAMBO e CANE DI PAGLIA. Non va sopravvalutato e non è ignobile. Ha poche frecce nel suo arco, che tuttavia colpiscono nel segno: con pochi mezzi, crea atmosfere di notevole tensione.
Saulnier, che abbiamo apprezzato specie per GREEN ROOM, è tra i portabandiera della new wave slasher dell'ultimo decennio. Questa corrente registica ha dato luce a belle prove, a differenza della schiera degli odierni autori di action-movie. Anche se manca ancora una loro opera-manifesto: sarà per questo che molti di essi, al pari di molti maestri anglofoni non americani di fine secolo scorso, vengono presto ammaliati dai produttori di costose baraonde. Il creatore di BLUE RUIN ha poche frecce nel suo arco, che tuttavia colpiscono nel segno: con pochi mezzi ed una durata esigua, sa creare atmosfere di notevole tensione. Più che un (pur anomalo) revenge-movie, come hanno detto in molti, sembra una variante critica sui temi di RAMBO e CANE DI PAGLIA. Al pari del suo autore (e tanti altri come lui, usciti dal Sundance) non va sopravvalutato e non è ignobile.
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