Regia di Guillaume Gallienne vedi scheda film
Poche volte ho assistito ad una commedia, in pieno senso teatrale, aggettivo nel senso più nobile, così intelligente e ironica, ancor più per il fatto che viene da un testo autobiografico. Guillaume Gallienne mi si è rivelato come un artista a tutto tondo, capace di parlare al pubblico sull’argomento della diversità sessuale con coraggio e con tocco lieve. Per buona parte del film si sorride e si ride e non conoscendo prima della visione l’evoluzione della trama si può facilmente cadere nel tranello di credere di trovarsi davanti ad una pellicola divertente e basta, anche se mai sguaiata. Invece l’ultimo quarto d’ora la storia prende un’altra piega e trova finalmente la spiegazione del lavoro dell’artista francese. Anzi lo spettatore ne rimane felicemente sorpreso e quello che sembrava un film allegro e leggero assume invece le tinte di un film serioso. Ciò che colpisce di più è comunque la bravura di Gallienne, super premiato appunto ai César 2014 surclassando il favorito “La vita di Adele”.
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