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Apache

Regia di Thierry de Peretti vedi scheda film

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La recensione su Apache

di alan smithee
7 stelle

Una villa moderna e lussuosa immersa nel verde ed incastonata tra le rocce sinuose dell'immediato entroterra corso, diviene il Fort Apache da espugnare quando Aziz, per farsi bello davanti ai quattro amici, propone loro una serata sulla terrazza del parco, per usufruire della piscina e degli altri agi approfittando dell'assenza dei proprietari parigini, che l'hanno assegnata in custodia il padre di origini nordafricane. Purtroppo tra le ebbrezze dell'alcol la situazione presto sfugge di mano al ragazzo e quando gli amici penetrano nella casa e rubano qualche oggetto di scarso valore, le tracce dell'infrazione divengono ineludibili. Se ne accorge la proprietaria pochi giorni dopo, accorsa con la famiglia per trascorrere l'estate nel paradiso di quel verde quasi incontaminato. Anziché denunciare il reato alle forze dell'ordine, la donna si rivolge a chi le tiene in custodia la casa, che immediatamente si mette in moto per trovare il colpevole. Inizia per Aziz una fuga senza meta, inseguito da loschi individui della mala corsa senza scrupoli, ma anche dai suoi stessi amici, che temono di venire coinvolti in prima persona nel fattaccio, fino a quel momento imputabile solo all'ingenuo ragazzino, e in fuga persino dalla sua stessa famiglia e soprattutto dal padre che non si dà pace dell'accaduto. "Les apaches" è la cronaca di una morte annunciata ed eseguita con una brutalità che non può non lasciare scossi e storditi dalla ferocia e dalla spietatezza di una esecuzione improvisata e brutale. Un sangue freddo e un'agonia che assumono le sembianze di un calvario.
Nel paradiso degli "yanchee" parigini ricchi ed annoiati, il popolo degli immigrati che si adattano ai lavori più umili approfittando dell'inizio della stagione estiva rappresenta metaforicamente la tribù degli Apaches che viene accerchiata, braccata, e poi giustiziata dalla sua stessa gerarchia in nome di un'omertà che serve per sopravvivere a sua volta. Thierry de Peretti esordisce con un'opera che stordisce e devasta per il realismo sfrontato che si porta dietro. E quando alla fine la mente esecutrice dell'assassinio a sangue freddo si mischia nella folla festante dei figli di papà a bordo piscina, ecco che poco dopo tutti gli occhi sono su di lui, e di conseguenza sulla macchina da presa, prima increduli e poi quasi sdegnati: a dimostrazione che certe integrazioni divengono impossibili e che una morte violenta e tra atroci sofferenze, già folle ed assurda di per sé, si è rivelata pure inutile e spietatamente gratuita. Un esordio shock che ha scosso la Quinzaine all'ultimo Festival di Cannes.

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