Regia di Kristian Levring vedi scheda film
All’Ovest niente di nuovo. Il film di Levring nulla aggiunge al mito della frontiera. Nonostante ciò The Salvation è un buon western. Soprattutto è un western classico. Non ci sono concessioni a violenze gratuite e molto si fonda sul “non visto”, tanto caro ai maestri del genere. Non assistiamo all’omicidio del figlioletto e allo stupro della moglie del protagonista, così come alla cattura del fratello dello stesso. L’impianto narrativo è quello del western di vendetta, con un villaggio di frontiera sotto il giogo dei villain. La struttura spoglia e fangosa un po’ rimanda a Shane, i personaggi sono convenzionali, fanno esattamente quello che ci si aspetta, la sola Eva Green iconograficamente si staglia sugli altri. Levring, da bravo scolaretto, esegue il compitino, ma lo fa bene , diligentemente. Non vuole assurgere a protagonista, ma si mette a servizio del genere, come deve essere. Il finale si rifà a High Noon, con l’intervento della donna e il villaggio pavido e ipocrita. Jon, il protagonista, non ha alcuna stella da gettare nella polvere ma The Salvation si chiude in maniera amara. I migliori sono caduti e a godere delle ricchezze nascoste di quella terra restano i vili bottegai capeggiati dallo sceriffo-sacerdote che sacrifica cittadini come agnelli sull’altare della sopravvivenza del paese. Loro rimangono, insieme al petrolio, simbolo del nuovo che avanza. A Jon non rimane che andare a Ovest, ma quale Ovest?
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