Regia di Sébastien Pilote vedi scheda film
Mettere in discussione non solo il lavoro di una vita, ma la vita stessa. Immaginate allora di essere un allevatore nel Canada nel nuovo millennio. Si sente la crisi, molti sono costretti a vendere tutte le loro proprietà, la fattoria e gli animali da allevamento, ma nonostante tutto tenete ancora botta. Fate la solita vita che, per quanto monotona, vi dà ancora soddisfazioni. Non avete un pc, ma tante pecore e un ragazzino che vi aiuta a tirare avanti. Una volta eravate sposati, poi avete divorziato e per lasciare un segno del vostro passaggio avete generato due figlie. Ed è da qui che le cose si complicano. Perchè una delle figlie di Gaby, il nostro allevatore, è nei guai, ha bisogno di soldi. E scatta il conflitto interiore: lasciare che si arrangi o, in gran silenzio, aiutarla e vendere tutto quello che faticosamente si è costruti in anni e anni di sudore? La crisi non fa prigionieri, soolo vittime. Fa incazzare vedere questo padre che non si ribella, che accetta le cose come sono, che è disposto pure, qualora aiutasse la figlia, a lasciare ettari di terra e libertà in cambio di un minuscolo appartamento alla periferia della città. C'è molto silenzio, parlano i suoi occhi. In sottofondo, il belare delle pecore, i motori dei trattori che gracchiano ma soprattutto il dovere di un padre che è posto al bivio forse più importante della sua vita: arrendersi o perire? (cit.)
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