Regia di Ritesh Batra vedi scheda film
Opera prima del regista indiano Ritesh Bathra, questo "Lunchbox" è uno dei pochi film indiani recenti ad essere stato distribuito nel nostro paese, dopo essere stato presentato in vari festival internazionali e aver suscitato un certo clamore in patria per non essere stato selezionato come candidato per l'Oscar come miglior film straniero. È un'insolita love-story epistolare fra un impiegato contabile prossimo alla pensione e una donna sposata trascurata dal marito che per un errore gli invia il cibo cucinato da lei per il pranzo del coniuge. È una storia che riprende uno spunto non nuovissimo per gettare uno sguardo su personaggi in balia di una solitudine che ne appesantisce le rispettive esistenze, alla ricerca di un riscatto che forse arriverà in maniera inaspettata (singolare la frase più volte ripetuta per cui "a volte il treno sbagliato ti porta nella direzione giusta"). È un film sincero che, pur essendo girato con un occhio al mercato internazionale, ci da' dell'India contemporanea una rappresentazione comunque più autentica di quello che si poteva trovare in film come "The millionnaire" o "Marigold hotel". In certi momenti mi ha fatto pensare all'intimismo di film come "Breve incontro", e la componente culinaria è inserita agevolmente nel racconto, mentre le riprese di Mumbai non sono mai oleografiche. Nella seconda parte forse il ritmo perde qualcosa e il film si adagia un po', con qualche sub-plot meno interessante come quello dei genitori della protagonista, mentre la vicenda del tirocinante che diviene l'unico amico dell'impiegato ha un sapore più accattivante. Nel cast molto buone le prove di Irffan Khan e della protagonista femminile di cui adesso mi sfugge il nome. Certo non siamo di fronte a un film di Satyajit Ray, ma è un buon esordio, da raccomandare a chi ama il cinema orientale.
Voto 7/10
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